La situazione coronavirus in Italia è ogni giorno sempre più preoccupante. Nella giornata di ieri il numero dei contagi è salito a 26.831 su 201.452 tamponi eseguiti. Solo in Lombardia ieri si sono registrati ben 7.339 nuovi casi. Una situazione delicata che dovrà essere affrontata al più presto. Proprio da Milano arriva la storia raccontata da Selvaggia Lucarelli su TPI.it. La giornalista ha raccolto la forte testimonianza di G, un uomo che ha vissuto momenti di paura per la salute di entrambi i genitori quasi settantenni positivi al Covid-19. Dal suo racconto viene fuori una realtà ospedaliera messa a dura prova dal galoppante dilagare della pandemia.
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Lombardia coronavirus: una testimonianza allarmante
La storia raccontata da Selvaggia Lucarelli su TPI.it arriva da Milano in Lombardia e riguarda due anziani che hanno contratto il Covid-19. A parlare è il loro unico figlio, G. Un mistero ruota intorno a questa storia: non è stato, infatti, possibile capire il luogo dove sia avvenuto il contagio. G. ha dichiarato: «I miei genitori fanno un vita molto tranquilla, spesa, farmacia, banca. Non hanno parenti stretti, non vanno a pranzo o cena fuori, sono giorni che ci chiediamo come sia potuto succedere». Il padre ha iniziato ad accusare i sintomi per primo intorno al 14 Ottobre 2020 e poi qualche giorno dopo anche sua madre. La situazione ad un certo punto è degenerata: «La febbre di papà non scendeva, hanno chiamato il medico di base che ha avvisato Ats. Ats ha detto che sarebbero andati loro perché papà poteva essere positivo e dunque non doveva uscire». Purtroppo nessuno si è fatto vivo e i due si sono sottoposti al test sierologico: «Chiamo un amico dottore del Sacco che lavora nel reparto Covid. Il martedì all’alba mi dice: ‘Vado io a casa loro perché la febbre così alta non mi piace’. […] Sierologico a entrambi i miei genitori, risultato positivo».
La situazione critica negli ospedali a Milano
Le condizioni del padre di G., dopo essere risultato positivo, sono peggiorate e così è finito al pronto soccorso del San Raffaele di Milano. Una volta giunto in ospedale è iniziato il vero e proprio calvario: «Resta al pronto soccorso per tre giorni. Lì non abbiamo contatti con nessuno, lui ci scrive un primo messaggio in cui dice che gli avevano fatto tutti gli esami. Aveva una polmonite bilaterale interstiziale, 40 di febbre». Poi finalmente è stato spostato in reparto: «Ora gli mettono il caschetto qualche ora al giorno. La situazione è stabile, ha sempre la polmonite bilaterale». Infine, alla domanda della Lucarelli “Ats Milano è già in crisi?” G. ha risposto: «Totalmente. Non è accettabile che due persone anziane che stanno male, di cui una con 39 di febbre e tutti i sintomi del Covid, vengano abbandonate a casa senza neppure un tampone». >> Altre News
Foto di repertorio