Luca Marin, ex nuotatore e allenatore di nuoto, specializzato nei 400 misti, ha parlato ad “Ok Salute e Benessere” della sua battaglia più dura: la vitiligine. Una malattia della pelle che lo condiziona da quando aveva 11 anni: «Una chiazza di pelle più chiara sulla fronte. Un ciuffo di capelli bianchi sulla mia testa corvina. La paura di vedere in poco tempo il mio corpo coprirsi di macchie. È cominciata così», ha esordito il 34enne di Vittoria. La prima ad accorgersi della vitiligine la madre: «Ero abituato a trascorrere giornate intere nelle spiagge del ragusano, avevo una larga zona della fronte che non si abbronzava nemmeno sotto il nostro solleone», ha spiegato il giovane.
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Luca Marin, malattia: «Il bisogno di sentirmi uguale agli altri nasceva dentro di me»
«È stato un dermatologo di Catania, dove mia mamma mi ha accompagnato per una visita approfondita, a diagnosticarmi la vitiligine. I melanociti, cellule presenti nella pelle, non producono più la melanina, la sostanza da cui dipende la pigmentazione. Fortunatamente sapevamo già di cosa si trattasse, visto che anche alcuni miei cugini hanno lo stesso problema. Ho cominciato a seguire una terapia con frequenti sedute sotto i raggi ultravioletti e l’applicazione di creme, talune al cortisone», ha dichiarato Luca Marin ad “Ok Salute e Benessere”. «Ogni mese, poi, mi recavo a Catania dal dermatologo per accertarmi che la malattia non progredisse. Perché lo specialista era stato chiaro: dalla vitiligine non si guarisce. Avrei solo potuto evitare che le macchie si estendessero ad altre zone del corpo», ha sottolineato l’ex nuotatore.
«I miei amici hanno iniziato a chiamarmi ‘dalmata’»
A 17 anni la vitiligine gli ha creato qualche imbarazzo: «In quel periodo alcuni miei amici hanno iniziato a chiamarmi «dalmata», come i cani della Carica dei 101. Così non ci ho pensato due volte e mi sono deciso a tingermi quella macchia di capelli bianchi sulla tempia destra. Non che le ragazze mancassero o che qualcuna mi abbia mai messo in imbarazzo. Il bisogno di sentirmi uguale agli altri nasceva dentro di me», ha affermato Marin. Fortunatamente la malattia non è progredita, la vitiligine è rimasta limitata. «Conosco persone che hanno intere zone del viso e delle mani completamente decolorate, mentre i miei disturbi sono relativamente lievi. Inoltre, con il tempo, quella della lampada è diventata un’abitudine più che un fastidio», ha concluso il giovane. Leggi anche l’articolo —> Filippa Lagerback, malattia imbarazzante: «Mi irrigidisce come un palo…»