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M5S soldi dal Venezuela, tre errori dimostrerebbero che il documento è un falso

16/06/2020 12:14

M5S soldi dal Venezuela. C’è qualcosa che non quadra nella vicenda che lega il Movimento 5 Stelle e il Venezuela tramite una valigetta piena di soldi. Carenza di dettagli, errori nell’intestazione, simboli non corretti… Un numero sufficiente di inesattezze fa pensare che il dossier pubblicato ieri sul quotidiano spagnolo Abc possa essere un falso. E nello specifico, sarebbero tre gli errori a definirlo tale. Vediamo nel dettaglio quali sono.

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M5S soldi dal Venezuela, tre errori contenuti nel documento pubblicato dal quotidiano spagnolo

Il documento pubblicato dalla Abc riporta la testimonianza di un finanziamento ricevuto nel 2010 dal Movimento 5 Stelle, proveniente dal Venezuela. Si tratta di 3,5 milioni di euro che sarebbero arrivati direttamene nelle mani di Gianroberto Casaleggio, per mezzo di una valigetta e di un console. Nella lettera resa nota dal quotidiano spagnolo, inoltre, si legge che Casaleggio sarebbe il promotore di un “movimento di sinistra rivoluzionario e anticapitalismo”, motivo per cui potrebbero essere stati donati questi fondi. Poco dopo il dossier è stato smentito e catalogato come una fake news, e i motivi sono principalmente tre.

Il primo riguarda l’intestazione: a partire dall’8 dicembre del 2007, su ogni decreto è obbligatorio apporre la scritta “Ministero de la Defensa del Podel Popular”. Sul documento analizzato, invece, viene riportato solamente “Ministero della Defensa”: la data in cui dovrebbe essere stato creato, però, è il 2010. Questo significa che la legge era già entrata in vigore da circa tre anni.

Inoltre, crea dei dubbi anche il timbro con il cavallo bianco. L’animale infatti dovrebbe correre verso sinistra, invece va verso destra, e ha la testa girata indietro. Per ultima, è stata sottolineata la data: è stata inserita per la ricezione da parte dell’Archivio generale tramite un timbro blu, e il mese di luglio è abbreviato (“jul”), come se fosse stata aggiunta in un secondo momento. Lo stesso vale per la firma, in nero con il giorno 5 e l’anno 2010 che sembrano essere stati inseriti successivamente.

M5S soldi dal Venezuela

M5S soldi dal Venezuela, l’AISE e l’AISI indagano sul documento

Tutti questi dettagli hanno ovviamente attirato l’attenzione dell’Aise, l’Agenzia per la sicurezza estera, ma anche dell’Aisi, l’Agenzia per la sicurezza interna. La prima sta già effettuando tutte le verifiche per capire se si tratta di un documento originale o di un falso. La seconda, invece, è dovuta intervenire poiché nel dossier si parla di una consegna avvenuta in territorio nazionale, più precisamente a Milano, proprio nella sede del consolato. Nello specifico, poi, l’AISI si è imposta di verificare che il documento, se anche falso, non contenga alcune informazioni che possono essere considerate vere. Il fatto che questo dossier sia venuto fuori proprio in un momento di tempesta per il Movimento 5 Stelle, può insospettire.

In questi giorni, infatti, tra i pentastellati si discute riguardo alla futura leadership e alla figura del presidente del Consiglio. Sarà poi compito della magistratura decidere, e se riterrà che ci siano elementi sufficienti, avviare un’indagine. Proprio come successe per il Russiagate.

M5S soldi dal Venezuela

Di Martino: “Falso e cronologicamente senza logica”

Nonostante le imprecisioni, Marco Garcia Rey, il giornalista dell’Abc che ha pubblicato il documento, continua ad affermare di aver verificato tutto personalmente, sia “con fonti umane” che “documentali”. Alcuni dettagli, però, sembrano essere veri e propri errori e di conseguenza sospettare che sia un falso diventa plausibile. Come sottolinea il Fatto Quotidiano, poi, la somma di 3,5 milioni di euro sarebbe stata attinta dai fondi riservati amministrati dall’allora ministro dell’Interno Tareck el Aissami, ora al dicastero dell’Economia, “che era ed è una delle persone nella cerchia più di fiducia di Maduro”. E che di conseguenza avrebbe dovuto autorizzare questo trasferimento di denaro.

Una valigetta quindi avrebbe viaggiato dal Venezuela e all’Italia, piena di contanti. “E’ falso e cronologicamente senza logica. Come se poi fosse facile mandare soldi in questa maniera. Prendere un aereo e uscire da Malpensa con una valigetta: bisogna essere dei pazzi. Significherebbe burlarsi delle autorità e dell’intelligenza della Digos italiana”, ha commentato Giancarlo Di Martino, il console del Venezuela a Milano che secondo l’aba avrebbe fatto da corriere per la consegna. >>Tutte le notizie di UrbanPost