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Caso Bozzoli, non solo Ghirardini: potrebbe esserci un’altra morte sospetta dietro il giallo di Marcheno

23/11/2020 18:50 - Aggiornamento 23/11/2020 18:54

Mario Bozzoli news: Giacomo Bozzoli sarà processato? Il prossimo 10 dicembre il Gup dovrà decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del presunto assassino dell’uomo scomparso in circostanze misteriose la sera dell’8 ottobre 2015 all’interno della fonderia che dirigeva  a Marcheno, insieme a suo fratello Adelio e i nipoti. Giacomo è accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere; la sua difesa ha chiesto una sentenza di non luogo a procedere per mancanza di prove.

Giacomo Bozzoli accusato anche da una seconda donna

In attesa di sapere quale sarà la decisione del giudice, il programma Quarto Grado approfondisce ulteriormente il caso, svelando un dettaglio investigativo finora inedito. Non ci sarebbe, infatti, solo la ex fidanzata Jessica ad accusare Giacomo Bozzoli. Durante le lunghe indagini che da anni stanno cercando di fare luce sulla misteriosa scomparsa, e presunto omicidio, dell’imprenditore bresciano 50enne, fu sentita dagli inquirenti anche un’altra donna. Si tratta di Vilma, che oggi non esiste più perché ha perso la vita sotto un treno.

“Vecio, quando lo facciamo fuori?”

Alle 10:35 del 23 febbraio 2016, a circa 5 mesi dalla scomparsa di Mario Bozzoli, una donna si presentò in caserma a Torino, dove si era trasferita da Brescia, e chiese di parlare con i carabinieri. Disse di dover rilasciare una testimonianza il cui contenuto si è rivelato essere clamoroso. Si chiamava Vilma, 36enne di origini cubane, e accusò Giacomo Bozzoli di aver commissionato l’omicidio dello zio al suo ex marito, Geri, un amico di vecchia data del nipote di Mario Bozzoli.

Quarto Grado rivela le sue esatte parole messe a verbale: “Ricordo perfettamente le parole da lui pronunciate ovvero ‘Vecio, quando lo facciamo fuori?’…”. All’epoca dei fatti Vilma e Geri abitavano in un paese vicino a Marcheno; furono sposati per 4 anni, poi si separarono a causa delle continue violenze subite dalla donna che gli aveva anche dato una figlia. Geri – riferisce Quarto Grado – avrebbe precedenti per droga e sarebbe noto in paese per il suo carattere fumantino. Era un grande amico di Giacomo fin dai tempi delle elementari, e i due si sono a lungo frequentati anche insieme alle rispettive compagne.

La deposizione di Vilma contro Giacomo Bozzoli

Vilma non nascose ai carabinieri l’antipatia nutrita nei confronti di Giacomo Bozzoli. Disse di averlo sentito manifestare astio nei confronti dello zio, e fece mettere nero su bianco un ricordo inquietante. “Mi è spesso capitato di presenziare a discorsi tra Giacomo e Geri sostanzialmente costituiti dalle lamentele di Giacomo nei confronti dello zio in merito all’attività della loro azienda …”.

“Ho quindi appreso che Giacomo non andava affatto d’accordo con suo zio Mario. Anzi, diceva apertamente di odiarlo […] Giacomo e Geri erano seduti nel divano … come spesso avveniva parlavano dell’azienda di Giacomo e dei problemi con lo zio. In quel frangente ho sentito chiaramente Giacomo esternare la volontà di uccidere lo zio. Ricordo perfettamente le parole da lui pronunciate ovvero ‘Vecio, quando lo facciamo fuori?’. Geri gli rispose testualmente: ‘Risolviamo tutto, tranquillo vecio’, interrompendo improvvisamente il discorso, presumo proprio a causa della mia presenza”.

Vilma non può più parlare perché è morta

Vilma disse agli inquirenti di aver ripensato a quell’episodio dopo la scomparsa di Mario Bozzoli e, convinta a farlo da un amico, di aver deciso di riferire tutto ai carabinieri. La donna però, se il processo a carico di Giacomo Bozzoli avrà luogo, non potrà ripetere le sue parole in aula. Vilma infatti è morta, travolta da un treno nei pressi di Monza, nel 2018. Cosa c’è dietro la strana morte di una mamma che lascia sola la sua bambina? Davvero Vilma si è tolta la vita? Interrogativi, questi, posti da Gianluigi Nuzzi ed i suoi ospiti. Incidente archiviato come suicidio, questo hanno concluso gli inquirenti. Il secondo del giallo di Marcheno dopo quello di Giuseppe Ghirardini, l’operaio di Mario Bozzoli morto avvelenato da una capsula di cianuro.

Geri oggi è irreperibile e, si apprende, nel 2016 sentito dai carabinieri respinse tutte le accuse mossegli dalla ex moglie. Si trovava in Albania quando l’imprenditore scomparve, lo provano le celle telefoniche. Da allora, fu lo stesso a riferirlo agli inquirenti, lui e Giacomo non si sarebbero più sentiti, né visti e frequentati. Perché i suoi saldi legami con l’amico di una vita si sono interrotti bruscamente dopo la scomparsa di Mario Bozzoli? Prima di quell’evento – il dato sarebbe agli atti – i due tra luglio e agosto si sarebbero sentiti anche 200 volte al giorno, lo riferisce Quarto Grado. Potrebbe interessarti anche —> Mario Bozzoli: il suo operaio cambia versione e inguaia il nipote Giacomo