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Giacomo Bozzoli: maligne insinuazioni su moglie e figli di Mario scomparso in fonderia

16/11/2020 17:51 - Aggiornamento 16/11/2020 17:57

Scomparsa Mario Bozzoli: oggi 16 novembre 2020 in udienza preliminare a Brescia la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Giacomo Bozzoli, nipote e consocio dell’imprenditore 50enne scomparso a Marcheno l’8 ottobre 2015. Il Gup ha aggiornato l’udienza preliminare per le repliche e per la sua decisione, che si terranno il prossimo 10 dicembre.

Nel corso dell’udienza la difesa di Giacomo Bozzoli, accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere, ha chiesto una sentenza di non luogo a procedere per mancanza di prove.

Le telecamere della fonderia: manomesse prima del delitto?

Tra gli elementi probatori che nell’eventuale processo l’accusa porrà sul tavolo del dibattimento, gli occhi elettronici della Fonderia di Marcheno. Nello stabilimento era infatti attivo un impianto di videosorveglianza ma proprio il giorno della scomparsa le telecamere ‘puntavano’ altrove. Non inquadravano i punti strategici dei locali come al solito. La Procura ha sempre sospettato che a ‘manometterle’ sarebbe stato Giacomo, principale sospettato.

Chi manovrava le telecamere? “Gli unici che le utilizzavano erano proprio mio zio Mario, mia zia (Irene Zubani, la moglie dell’imprenditore scomparso ndr) e poi ovviamente le sapevamo utilizzare sia io che mio fratello Alex, ma non c’era nessun codice”. Questa la spiegazione fornita agli inquirenti da Giacomo Bozzoli quando fu interrogato dal magistrato. Sul posizionamento delle stesse, Giacomo ha precisato: “Le gestiva mio zio. Assolutamente.”.

“Mio zio? Devo solo ringraziarlo perché alla fine mi ha insegnato a lavorare, mi ha insegnato come produrre le leghe, mi ha insegnato ‘il mestiere’. A domanda “Ma ci sono mai stati degli screzi con lui?’, Giacomo rispose: “Mai. Né litigato né discusso, anzi …”. L’indagato ha inoltre negato di aver parlato male di lui con altri, manifestato sentimenti di ostilità e disprezzo nei confronti di Mario Bozzoli: “Assolutamente no! Anzi…”.

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Giacomo Bozzoli: maligne insinuazioni su moglie e figli di Mario

Questo ciò che avrebbe pensato dopo aver saputo della scomparsa dello zio nonché consocio: “All’inizio ho pensato che l’avessero sequestrato o che fosse scappato con qualche donna […], perché era un bell’uomo ed era risaputo a Marcheno che gli piacessero le donne”. Poi ha detto che non gli è venuta in mente nessun’altra ipotesi: “Non ho la più pallida idea di dove sia andato mio zio … Quello che mi fa pensare seriamente è il comportamento di sua moglie: il giorno dopo la scomparsa ha chiamato il commercialista dicendogli che c’era da cambiare l’assetto societario. E dopo una settimana ha avuto il coraggio di chiedere a mio padre (Adelio, fratello e consocio di Mario Bozzoli ndr) 12 milioni di euro per il 50%. Questo mi fa pensare fortemente …”. Poi l’affondo contro i figli di Mario Bozzoli: “E dico di più: i miei cugini un mese e mezzo dopo la sparizione di mio zio sono andati in Messico in vacanza! Se sparisce mio padre io non vado in Messico in vacanza …”.

Le gravi accuse dell’ex fidanzata

“Io non ho mai chiesto a nessuno di fare del male a delle persone. Tanto meno mi son permesso di chiedere a un mio operaio di fare del male a mio zio. Mai, nella maniera più assoluta!”. Sulle gravi accuse rivoltegli dalla ex, Jessica, le parole di Giacomo sono sprezzanti: “Quella signora l’ho conosciuta a fine 2009 in un locale, e ci siamo frequentati per circa due anni, è stato un disastro. Era una mitomane, aveva solo un interesse: diventare famosa. Tanto è vero che ha fatto tutti i concorsi possibili e immaginabili … voleva andare in televisione a tutti i costi. L’ho mollata dalla disperazione, mi faceva litigare con tutti, mi chiedeva denaro. Se non le davo la carta di credito per comprare le borse di Gucci, Louis Vuitton, guai! Ha detto che io le mettevo le mani addosso […] non ho mai fatto del male a nessuno”.

E su come sia stato possibile che Jessica fosse a conoscenza del fatto che in casa di Giacomo ci fosse una pistola a tamburo, lui ha spiegato: “Guardi, è venuta un paio di volte a casa mia a Marcheno e per sbaglio ho aperto il comodino di mio papà e ha visto la pistola di mio padre. Basta, solo quello!”. (Fonte Quarto Grado) Potrebbe interessarti anche —> Mario Bozzoli: il suo operaio cambia versione e inguaia il nipote Giacomo