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Massimo Cacciari e la profezia su Draghi che non piacerà a tutti: «Ecco dove sarà tra un anno»

22/06/2022 19:00 - Aggiornamento 22/06/2022 19:02

“Professore, è passata la risoluzione Draghi. Continuiamo a mandare armi all’Ucraina”. «Era chiaro, qualcuno aveva dubbi?». “Conte, apparentemente”. «Ma andiamo. Era ovvio che sarebbe finita così, come era ovvio che non si sarebbe aperta nessuna crisi, anche se da oggi il governo Draghi è ancora più scassato». Comincia così la lunga intervista che Massimo Cacciari ha rilasciato a «La Stampa». Ad Andrea Malaguti il filosofo e opinionista veneto ha detto che esclude categoricamente l’ipotesi di elezioni anticipate: «I partiti non hanno neanche gli occhi per piangere, figuriamoci se possono abbandonare questa nave. Noto però che l’idea del campo largo dopo il voto di ieri è andata in frantumi. Renzi, Calenda, Conte, Di Maio. Ognuno per conto suo. Restano solo cocci».

Cacciari Draghi

Cacciari e la profezia su Draghi che non piacerà a tutti: «Ecco dove sarà tra un anno»

A proposito della fine del populismo e della morte politica del M5s, il professor Cacciari ha detto fermo: «Conte? Era tutta manfrina, una lotta di posizionamento e niente più. Una polemica fasulla. Il tentativo di darsi un’identità nell’attesa di prossime prove». Sul riarmo dell’Ucraina l’ex sindaco di Venezia si detto d’accordo con la linea del governo Draghi: «L’Europa ha deciso di sostenere l’Ucraina anche con l’invio delle armi, dunque c’è poco da fare. L’Italia non può togliersi di dosso questa corresponsabilità, ci mancherebbe altro. Giusto così». Quello che lo ha lasciato senza parole è il “non dibattito” a cui abbiamo assistito ieri al Senato: «Una cosa desolante. Nessuna analisi, nessun ragionamento storico sul conflitto, nessuna presa di coscienza della posta in gioco. Questa guerra cambierà tutto. Eppure, su questo, neanche una parola», ha aggiunto Cacciari. Per quest’ultimo deludente anche l’atteggiamento dell’Ue: «L’Europa ha perso il suo treno. Si è acquattata sotto l’ombrello di Washington e ha buttato al vento l’occasione di dare vita a un equilibrio multipolare. E meno male che abbiamo fatto l’unione di mercato e monetaria, perché oggi, senza l’aiuto delle banche centrali, Paesi come il nostro sarebbero in default».

Cacciari

«Il Parlamento è debole, debolissimo. Rappresentato da pseudo-partiti incapaci di qualunque soluzione e tanto meno di prospettiva strategica»

Sul nuovo sentiero tracciato dalla Lagarde e del ritorno al rigore della Bce, Cacciari ha detto: «E lei se lo immagina che cosa potrà accadere in autunno, quando avremmo solo il 25% delle nostre forniture di gas? Ma è proprio di questo che dovrebbe discutere il Parlamento! È questo il tema. Non le armi. Quelle le dobbiamo mandare per forza. Sarebbe ridicolo pensare il contrario». Navighiamo in acque torbide: «Il Parlamento è debole, debolissimo. Rappresentato da pseudo-partiti incapaci di qualunque soluzione e tanto meno di prospettiva strategica. Fa solo scenette. Così il ruolo del Nocchiero diventa sempre più forte e centrale. Lo sanno tutti. Tanto è vero che un elettore su due non va neanche a votare. Intanto i partiti si rompono e si dividono salvo votare tutti compattamente le stesse cose», ha rimarcato l’opinionista. Cacciari ha così fotografato il nostro Paese: «L’Italia è in un processo di decadenza non solo economico, ma anche culturale. Da 30 anni ci nascondiamo dietro le balle dei nuovi Rinascimenti, ma se ci crediamo davvero, bé, pace all’anima nostra. Reddito, occupazione femminile, numero di laureati, di precari, tasso di evasione fiscale. Tutti i dati fondamentali sono lì a testimoniare la nostra decadenza. Difficile venirne fuori».

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Cacciari: «L’Italia è in un processo di decadenza», ecco cosa pensa del “Draghi nocchiero”

Tant’è che, per il filosofo, Di Maio non è paragonabile ai personaggi politici che abbiamo visto protagonisti della Prima Repubblica: «Non parlo della qualità. Parlo proprio della specie. Allora i personaggi, nel bene e nel male, erano espressione di culture politiche profonde, di partiti veri, non di movimenti. Non esiste nessuna possibilità di paragone con quello che succede oggi». Infine Cacciari si è lasciato andare ad una profezia. Alla domanda “Dove si immagina che sarà Mario Draghi tra un anno, dopo le elezioni?”, l’ex sindaco ha detto: «Suppongo ancora a Palazzo Chigi. Naturalmente senza essersi candidato. Ma questa politica proprio non ce la fa». Leggi anche l’articolo —> Di Maio lascia il M5S e fonda “Insieme per il futuro”, in 60 con lui: chi sono

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