È morta Martina Luoni, testimonial contro il Covid per la Regione Lombardia. A novembre 2020 la storia di Martina, paziente oncologica di 27 anni di Solaro (Milano), era diventata un piccolo caso mediatico. La ragazza aveva denunciato sui social che la sua operazione probabilmente salvavita era stata rimandata dal San Raffaele a causa della situazione pandemica. Palazzo Pirelli aveva poi invitato Martina a parlare a nome della Regione in uno spot contro il Covid.
Martina Luoni e la denuncia sui social
Martina Luoni combatteva contro il tumore al colon da quattro anni. «Ci vengono tolte le visite e non è giusto», aveva detto Martina Luoni nel suo primo sfogo su Instagram, che aveva causato la reazione della Regione. L’assessore al Welfare Giulio Gallera era sceso in campo sottolineando che nessun intervento oncologico era stato sospeso in Lombardia a causa del Coronavirus. Anche i medici stessi della 26enne avevano “rettificato” la versione della giovane. L’appello di Martina non era rimasto inascoltato: l’istituto per i tumori Pascale di Napoli si era offerto volontario per ospitare l’intervento della ragazza.
Testimonial per la Lombardia
L’attenzione mediatica sul caso della ventisettenne aveva spinto la Regione a dare risonanza alla sua voce per convincere i cittadini a rispettare le norme anti Covid. «Io ho il cancro, ma il vero problema sei tu. Tu che non porti la mascherina. (…) Non capisci che è l’unico modo che abbiamo per non riempire gli ospedali? Per permettere a medici e infermieri di avere spazio e tempo per tutti i malati. Non solo quelli di covid ma anche quelli di cancro, come me», dice Martina Luoni nel filmato della Regione Lombardia.
“Sono stanca di essere forte”
In queste ultime settimane Martina stava affrontando una cura sperimentale. “La verità? Sono stanca. Stanca di essere forte, stanca di sopportare i dolori e i malesseri, stanca di essere chiamata leonessa, stanca.., semplicemente stanca. Perché si, quando mi sono ammalata la prima volta ho tirato fuori tutto il coraggio e non ho mai abbassato la testa. Perché a me è successo così, la prima volta ero “fresca”, avevo le forze di andare avanti come un treno nonostante le difficoltà. Poi però, purtroppo, succede che la prima volta diventa la seconda, terza, quarta e arrivi alla consapevolezza che uscirne è sempre più difficile, perché i miglioramenti che vorresti non arrivano e il corpo è sempre più stanco e debilitato”, ha scritto a luglio.
“Così capita di perdersi, di vedersi talmente male da veramente arrivare a chiederti se ne vale la pena cercare di contrastare i dolori che ti inchiodano nel letto. Gli anni passano e tutti questi discorsi sono frutto di una stanchezza difficile da contrastare e combattere sempre al 100%. Però poi arriva un punto dove la scienza ti allunga la mano e prova a darti un’occasione. Nonostante tutta la stanchezza bisogna prendere quel treno che non ti farà star bene sul momento, ma ti da una speranza per stringere ancora i denti per continuare a lottare. Ora ho iniziato un nuovo percorso di cure “sperimentale” così viene definito, tra due mesi vedremo dove ci starà portando. Nel frattempo io sono qua con 10 chili in meno ma con la voglia di riprendermi la vita e la mia autonomia. Tanto lo sappiamo tutti che vinco io no?”, ha concluso.
I funerali di Martina Luoni
“Oggi la leonessa ha perso la sua battaglia, ora la sua bussola la porterà a caccia di nuovi tramonti, quelli che ha sempre sognato, sempre con il sorriso sulle labbra che nessuno potrà mai spegnere. Da oggi chiunque guarderà un tramonto si ricorderà della leonessa Martina”, si legge sul suo profilo Instagram in un post scritto dai famigliari. I funerali sono previsti per il 16 settembre a Solaro, nella chiesa di Santi Quirico e Giulitta alle 11. >> Martina e la lotta contro il cancro ai tempi del Covid