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Massimo Clementi: «Stato d’emergenza? Una forzatura, una riduzione della democrazia ingiustificata»

14/07/2020 10:27 - Aggiornamento 14/07/2020 10:31

«Proroga dello stato di emergenza? Abbiamo capito bene? Io scenderò in piazza, lo dichiaro sin d’ora», a prometterlo è Massimo Clementi, ordinario di microbiologia e virologia all’Università Vita – Salute San Raffaele di Milano. Il professore, commentando la possibilità di una proroga voluta dall’esecutivo, sul suo profilo Facebook l’ha definita «un’incredibile forzatura. Che va in parallelo con i toni terrificanti (totalmente ingiustificati) con cui si sta descrivendo lo stato attuale dell’epidemia». A ‘Quotidiano.net’ il professor Clementi ha rilasciato un’intervista.

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Massimo Clementi

Massimo Clementi: «Stato d’emergenza? Una forzatura, una riduzione della democrazia ingiustificata»

Per vari motivi l’ordinario di “Microbiologia e Virologia all’Università Vita – Salute San Raffaele di Milano” ritiene che la possibilità di una proroga fuori luogo: «Da cittadino ritengo comporti una riduzione della democrazia totalmente ingiustificata, se si considera che diversi Paesi hanno già chiuso la fase d’emergenza, emanando leggi quadro per fronteggiare un eventuale ritorno dell’epidemia. Tra queste l’Ungheria, ampiamente criticata per le dure imposizioni del presidente Orban nei mesi più critici», ha precisato Massimo Clementi, che ha aggiunto poi cosa ne pensa da virologo: «Ribadisco, il concetto. In Italia siamo nella fase finale del passaggio della pandemia. Il virus non genera più i casi gravi che abbiamo visto nelle prime settimane, non ci sono più ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva. Nessuno ha la sfera di cristallo ma, allo stato attuale, nulla lascia pensare che serviranno scelte drastiche».

Massimo Clementi

«Nuovi focolai? Le autorità territoriali hanno dimostrato di saper gestire alla perfezione»

Sull’attuale situazione epidemiologica e i nuovi focolai in Italia il professore ha detto: «Le autorità territoriali hanno dimostrato di saper gestire alla perfezione. Gli ultimi mesi ci hanno indicato il percorso da seguire e se, come credo, abbiamo imparato la lezione, sono pronto a scommettere che non si verificherà nessun’altra emergenza, ma focolai che dovremo individuare e circoscrivere». Allentare le misure anti Covid o mantenerle? «Non possiamo ancora permetterci di abbassare la guardia proprio per continuare nella direzione di una conclusione. Quindi pratichiamo il distanziamento, indossiamo le mascherine e soprattutto, nei contatti esterni usiamo il buonsenso, senza allarmismi o ansie eccessive. A settembre ci aspetta inoltre un’altra una sfida importante, la riapertura delle scuole in sicurezza. Anche in questo caso bisognerà seguire la strada tracciata», ha spiegato Massimo Clementi.

decreto 14 luglio

Massimo Clementi: «Scendere in piazza resta un diritto, no?»

Il virologo si è detto favorevole alla chiusura dell’Italia ai voli provenienti da 13 Paesi a rischio: «Purtroppo ci sono zone dove l’epidemia non è ancora sotto controllo. Se su ottanta passeggeri venti sono positivi, lei capisce che l’infezione potrebbe ripresentarsi in modo grave». Sul finale la giornalista Loredana Del Ninno ha chiesto al professore se l’annuncio di scendere in piazza fosse una provocazione o se fosse un’intenzione seria: «Beh, resta ancora un diritto, no? Lo farò se lo riterrò necessario, ma mi adeguerò qualora una regola antiassembramento lo dovesse vietare!», ha dichiarato sorridente Massimo Clementi. leggi anche l’articolo —> Coronavirus, il biologo Bucci: “Studiamo i dati per capire quanto dura l’immunità dei guariti”