Vai al contenuto

Massimo Giletti e la nuova vita sotto scorta: «Pago il prezzo di una grande solitudine»

09/06/2021 16:05 - Aggiornamento 09/06/2021 16:09

Massimo Giletti sotto scorta: la sua vita è cambiata da quando al programma in onda su La7 “Non è l’Arena” parlò del caso della scarcerazione dei boss per il pericolo del contagio da  Coronavirus. E in un’intervista a “Nuovo Tv” il giornalista è tornato a raccontare delle difficoltà di una situazione simile e dei limiti della sua libertà personale. Oggi il conduttore ha imparato a convivere con la paura, si sente solo, ma non si è pentito di aver denunciato.

leggi anche l’articolo —> Antonella Clerici e il ricordo commosso di Fabrizio Frizzi: «Non avevo più motivazioni…»

massimo giletti

Massimo Giletti sotto scorta, confessione straziante: com’è cambiata la sua vita

«Perché chi lotta contro la mafia deve vivere in questo modo?», ha chiesto Massimo Giletti in un’intervista pubblicata su “Nuovo Tv”. «Spero di poter staccare la spina. L’ultimo anno e mezzo è stato molto pesante. Vorrei allontanarmi dai pensieri», ha rimarcato il giornalista. Poi lo sfogo amaro: «Mi relaziono con un gruppo di carabinieri tutti i giorni: basta questo per intuire le difficoltà di vita pratica e di movimento. E poi pago il prezzo di una grande solitudine, anche perché siamo in pochi a scendere in campo». Leggi anche l’articolo —> Massimo Giletti sotto scorta: col giubbotto antiproiettile per le vie di Roma

massimo filetti

Solidarietà solo da alcuni colleghi

Una confessione dolorosa che arriva a qualche giorno di distanza dal colloquio col “Corriere della Sera”: «Vivo sotto scorta e sono stato lasciato solo da tanti colleghi. Se questa battaglia contro i boss, nel periodo del Covid, l’avessimo fatta in tanti, non sarei entrato nel mirino di Cosa nostra». I cambiamenti nella vita quotidiana sono tanti: «Io vivevo nella libertà del motorino, oggi non posso più farlo. Ora trovo la scorta che mi ricorda il pericolo che vivo ogni giorno. Io cerco di non pensarci, ma è lì nella sua evidenza quotidiana. Non posso incontrare amici come e quando voglio. Non sono più quello di una volta». La solidarietà da qualche collega è arrivata: da Rita Dalla Chiesa a Nicola Porro, da Paolo De Debbio a Piero Chiambretti. In primis ad esporsi Antonella Clerici: «Sono assolutamente con lui. È un uomo coraggioso e forte, ma io l’ho sempre saputo perché l’anima da giornalista ce l’ha da quando lo conosco. È sempre stato dalla parte dei giusti e fa bene a fare quello che fa. Purtroppo si è sempre molto soli quando si fanno queste battaglie, ma lui fa bene a farla comunque, qualunque essa sia», ha detto in un’intervista a “Today”. Leggi anche l’articolo —> Nunzia De Girolamo e quelle foto “forti” con Giletti: retroscena di “Dagospia”