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Michele Buoninconti, appello ai figli: «Venite da me in carcere, vi dirò la verità»

27/09/2020 19:09 - Aggiornamento 27/09/2020 19:13

Michele Buoninconti lancia un appello ai quattro figli attraverso un’intervista esclusiva al settimanale “Giallo”. “Figli miei, venite da me in carcere e vi dirò la verità”. L’ex vigile del fuoco condannato a 30 anni di reclusione per avere ucciso la moglie ed occultato il suo cadavere, dal carcere di Alghero dove è recluso continua a professarsi innocente.

Michele Buoninconti cerca un confronto con i figli

Venne tradotto in carcere il 29 gennaio 2015, e da allora non ha più visto i suoi quattro figli. Affidati ai nonni materni, rifiutano ogni contatto con lui. Michele dal canto suo non si arrende. Ha dato incarico a un nuovo pool difensivo di compiere indagini atte a trovare nuove prove, elementi che dimostrino la sua estraneità ai fatti. Per la Procura e tre tribunali invece non c’è dubbio: è stato lui ad avere ucciso la moglie. “I miei figli sono i miei angeli. Speravo che una volta diventati maggiorenni sarebbero venuti a trovarmi. Così è come se mi avessero cancellato”. Buoninconti ha affidato a “Giallo” le sue parole: “Vorrei guardarli negli occhi e dire loro che sono innocente”.

L’appello dal carcere: «Venite da me, vi dirò la verità»

Nonostante la sua condanna sia ormai passata in giudicato, Michele Buoninconti spera di ottenere la revisione del processo e di recuperare il rapporto interrotto con i suoi figli. Vorrebbe che i quattro ragazzi (di 12, 14, 17 e 19 anni) andassero a trovarlo in carcere. E al settimanale diretto da Andrea Biavardi ha ribadito: “Elena fuggì di casa, io non riuscii a salvarla”. Riguardo alla condanna in Cassazione che ha confermato i 30 anni di reclusione, Buoninconti si è detto amareggiato: “Speravo che andasse diversamente. Ho sempre confidato in una considerazione dei giudici più articolata rispetto alle carte processuali. Sarebbe bastato fare qualche accertamento in più e forse e cose sarebbero andate diversamente …”.

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Caso Elena Ceste: Buoninconti rompe il silenzio

E se anche il nuovo pool non riuscisse a far riaprire il caso, Michele Buoninconti ha detto di desiderare che almeno i figli possano arrivare a credergli. A convincersi della sua innocenza. “Penso a loro ogni giorno […] Eravamo una famiglia e adesso non poter parlare con loro, non poterli abbracciare, mi fa star male. Alla fine ci hanno diviso. Prima hanno dovuto affrontare la scomparsa della loro mamma, poi li hanno allontanati anche dal papà”. Potrebbe interessarti —> Elena Ceste, la figlia Elisa Buoninconti vorrebbe cambiare cognome