Monica Vitti compie 90. Di lei niente foto, immagini ufficiali, uscite pubbliche dal marzo del 2002, quando è stata immortalata all’uscita di un teatro romano, dove si era recata col marito per assistere alla prima di Notre-Dame de Paris. Da allora nulla più, basta. Eppure i riflettori su di lei non si sono spenti, anzi. L’addio volontario dalle scene ha reso la «mattatrice» della commedia italiana ancora più leggendaria. Ironica quanto sensibile, popolare ma sofisticata, una bellezza rara. Dei tanti volti dell’attrice si parla in Vitti d’arte, Vitti d’amore, diretto da Fabrizio Corallo, in onda venerdì 5 novembre, su Rai 3, in prima serata. Un titolo che ricorda la Tosca, da lei interpretata al cinema. Prodotto da Dazzle Communication e Indigo Film con Rai Documentari, il docu-film è stato presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma. Ed è stato un successo.
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Monica Vitti foto di oggi, amori e curiosità: i 90 anni di un mito
Monica Vitti, classe 1931, da tempo scomparsa dalla pubblica scena per via di una malattia neurodegenerativa, ha avuto una carriera meravigliosa, costellata di collaborazioni importanti come quella con Michelangelo Antonioni. Una bella vita, quasi da romanzo. Ma non facile. Si è sempre sentita incompresa. Per questo ha cominciato a recitare, come lei stessa ha confessato in uno dei suoi libri, Faccio l’attrice per non morire: «Quando a 14 anni e mezzo avevo quasi deciso di smettere di vivere, ho capito che potevo farcela, a continuare, solo fingendo di essere un’altra, facendo ridere il più possibile». All’anagrafe era Maria Luisa Ceciarelli, ma scelse di cambiare il nome di battesimo in uno che fosse più artistico. Opta per metà cognome di sua madre, Adele Vittiglia, e Monica, che aveva letto in un libro. In tenera età, i familiari la chiamavano scherzosamente “setti vistìni”, sette sottane, perché era molto freddolosa e indossava i vestiti l’uno sull’altro. E Sette sottane è diventato poi il titolo del suo primo libro autobiografico, edito nel 1993, seguito da Il letto è una rosa del ’95. La passione per il teatro durante la guerra, mentre, come ha raccontato lei stessa, giocava con i burattini dilettando i fratelli. Era un modo per esorcizzare la paura, per superare uno dei momenti più difficili della nostra storia.
La passione per il teatro durante la guerra
Nel 1953 Monica Vitti si diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica, allora diretta dal maestro Silvio D’Amico. Non è che l’inizio di una breve ma formativa attività teatrale, in cui la Vitti ha dato prova della sua versatilità. Con disinvoltura sapeva passare da Shakespeare a Molière. Particolarmente significativa è stata l’esperienza accanto a Sergio Tofano, suo insegnante in Accademia. La fama internazionale però è arrivata col cinema: decisivo l’incontro con Michelangelo Antonioni, che l’ha resa protagonista della tetralogia dell’incomunicabilità. Monica Vitti si è calata nei panni di Claudia ne L’avventura (1960), la tentatrice Valentina di La notte (1961), la misteriosa Vittoria di L’eclisse (1962) e Giuliana in Deserto rosso (1964). La consacrazione con ruoli importanti quali La ragazza con la pistola di Mario Monicelli, Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), regia di Ettore Scola e Polvere di stelle di Alberto Sordi.
Tre grandi amori per la mattatrice della commedia italiana: Michelangelo Antonioni, Carlo Di Palma e Roberto Russo
Ha avuto tre amori importanti: il primo con il regista Michelangelo Antonioni; poi, con il direttore della fotografia Carlo Di Palma, che l’ha anche diretta in tre film nella metà degli anni settanta; infine, con il fotografo di scena e regista Roberto Russo, che ha sposato il 28 settembre 2000, in Campidoglio, dopo 27 anni di fidanzamento. Proprio lui ha confermato nel 2016 che l’attrice abita nella casa romana in cui ha sempre vissuto, accudita da una badante e dal marito. Molto più che un principe azzurro, è l’uomo che tutte vorrebbero. Roberto Russo è quello che rende piene le parole della canzone «La Cura» di Franco Battiato. Eppure su quella relazione avrebbero scommesso in pochi. L’incontro tra i due nel 1983. A 36 anni, lui gira il film Flirt: lavora con Monica Vitti e i due si innamorano perdutamente. Lei è un’attrice di 52 anni, sexy, bella e famosa. La differenza di età viene ostacolata dai pettegolezzi, dalle maldicenze. Avevano ragione loro: e lo prova il fatto che Roberto Russo continua a tenerle la mano nel buio della riservatezza. In un’intervista a “Panorama” di qualche anno fa, il press-agent Enrico Lucherini ha dichiarato: «So che ormai non parla proprio, è un’altra persona, purtroppo». Tra i primi ad accorgersi della malattia Renzo Arbore: «Mi accorsi che non stava troppo bene anni fa, a una cena, sarà stato il 1990. Mi chiese in prestito il telefonino per fare una chiamata e una volta tornata al tavolo non me lo riconsegnò. Mi sembrò strano. Passò qualche minuto e le domandai se avesse finito. Si era dimenticata di averlo preso in prestito da me. Fu l’ultima volta che la vidi».
Monica Vitti le foto di oggi e i segni della malattia, Lucherini: «So che ormai non parla più, è un’altra persona»
Prima di Roberto Russo Monica Vitti ha vissuto un altro intenso amore, quello con Michelangelo Antonioni. Di quella travolgente passione ha parlato la nipote del regista, Elisabetta, anni fa: «Una volta andai sul set del “Deserto rosso” a Ravenna e la vidi seduta sul letto dove doveva girare una scena quasi d’amore. Si stava limando le unghie, poi fu chiamata per girare ed entrò subito nella parte, completamente. Io mi meravigliai per questa sua grande professionalità». Poi un episodio curioso che fa capire tanto della personalità dell’attrice: «Fu un incontro familiare, mio zio ci fece conoscere quest’attrice che per noi era la persona che lui amava. Il fatto che ce la portò in casa dimostrava un grande amore verso lei». Era timida: «Ricordo che una volta Monica provò a prendere una fetta di prosciutto, ma le cadde sul tavolo e diventò paonazza. Mio zio, che era sempre molto ironico, con fare serio le disse che se avesse continuato così non l’avrebbe più portata. Io avevo capito che stava scherzando, lei no ed entrò nel panico».
Monica Vitti una di famiglia, ha conquistato il cuore di tutti
Di lei si sono innamorati tanti, anche Vincenzo Salemme: «Non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi. Ero un bambino, ma penso fosse evidente quello che provavo», ha rivelato l’attore tempo fa a «Domenica In». Ed è oggi Monica Vitti ancora la più stimata. «La cosa che più mi ha colpito è che anche i ragazzi di 20 anni la conoscono e la amano. Lei è una di famiglia. Ha conquistato il cuore e l’amore di tutti», ha detto il regista del documentario a lei dedicato. Carlo Verdone, tra gli intervistati, ha ricordato a tal proposito il sondaggio degli Anni Novanta: «Risultò che era la donna più amata dagli italiani. Seguita da Rita Levi Montalcini». Leggi anche l’articolo —> Monica Vitti oggi, ultima foto: rarissimo scatto dell’attrice