Vai al contenuto

Morta Monica Vitti: addio alla “mattatrice” della commedia italiana

02/02/2022 12:21 - Aggiornamento 02/02/2022 12:51

È morta Monica Vitti, a dare la notizia pochi minuti fa «Il Corriere della Sera». L’attrice, all’anagrafe Maria Luisa Ceciarelli, era malata da tempo. Nata il 3 novembre del 1931, è stata tra le “mattatrici” della commedia all’italiana. Indimenticabili le sue interpretazioni drammatiche nella “tetralogia dell’incomunicabilità” di Michelangelo Antonioni (L’avventura, La notte, L’eclisse e Deserto rosso) che le hanno dato la fama internazionale. Carismatica, poliedrica e brillante: ha recitato in pellicole indimenticabili come «La ragazza con la pistola» e «Io so che tu sai che io so».

leggi anche l’articolo —> Monica Vitti oggi, ultima foto: rarissimo scatto dell’attrice

Monica vitti

Morta Monica Vitti, addio alla “mattatrice” della commedia italiana: l’attrice aveva compiuto da poco 90 anni

Monica Vitti ha ottenuto nel corso della sua carriera numerosi premi, tra cui cinque David di Donatello come migliore attrice protagonista (più altri quattro riconoscimenti speciali), tre Nastri d’argento, dodici Globi d’oro (di cui due alla carriera), un Ciak d’oro alla carriera, un Leone d’oro alla carriera a Venezia, un Orso d’argento alla Berlinale, una Concha de Plata a San Sebastián e una candidatura al premio BAFTA. Tra le più brave interpreti che il nostro cinema abbia avuto. Nata a Roma da padre romano, Angelo Ceciarelli, e da madre bolognese, Adele Vittiglia, da bambina ha vissuto a Messina per circa otto anni a causa del lavoro del padre, un Ispettore del Commercio Estero. In quel periodo i familiari hanno preso a chiamarla “setti vistìni”, per via della sua freddolosità che la portava ad indossare i vestiti l’uno sull’altro. Sette sottane, traduzione del nomignolo infantile, è divento poi il titolo del suo primo libro autobiografico seguito da Il letto è una rosa (1995). La passione per il teatro è maturata durante la guerra, mentre, come ha raccontato lei stessa, giocava con i burattini dilettando i fratelli. Era un modo per esorcizzare la paura, per farsi coraggio. Nel 1953 il diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica, allora diretta dal suo maestro Silvio D’Amico. A seguire una breve ma formativa attività teatrale. In seguito si sarebbe dedicata infatti anima e corpo al cinema. Leggi anche l’articolo —> I 90 anni di Monica Vitti: foto di oggi, grandi amori e curiosità sull’attrice più amata dagli Italiani

Monica vitti

Indimenticabili le sue interpretazioni in film d’autore come «L’avventura», «La notte» e «L’eclisse»

A notare Monica Vitti Michelangelo Antonioni, con il quale ha intrecciato una relazione artistica e sentimentale. È stata lei protagonista della celeberrima tetralogia dell’incomunicabilità. Ha prestato volto e voce alla tormentata Claudia ne L’avventura (1960), alla seducente Valentina de La notte (1961), la misteriosa Vittoria di L’eclisse (1962) e la fragile Giuliana in Deserto rosso (1964). La consacrazione con ruoli prestigiosi quali La ragazza con la pistola di Mario Monicelli, Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), regia di Ettore Scola e Polvere di stelle di Alberto Sordi. Poi il ritiro doloroso dalle scene per la malattia. L’ultima apparizione pubblica nel marzo del 2002, alla prima teatrale italiana di Notre-Dame de Paris. Nello stesso periodo l’attrice ha concesso l’ultima intervista. I fotografi l’hanno poi immortalata dapprima in giro per le vie di Roma e poi a Sabaudia, in compagnia del marito Roberto Russo, con cui era convolata a nozze nel 2000, dopo 27 anni di fidanzamento. Ed è stato lui a starle accanto, a tenerle la mano fino alla fine. Leggi anche l’articolo —> Lina Wertmüller, le cause della morte: di cosa soffriva la regista

Monica vitti morta

Monica vitti morta

Monica vitti