Sebbene non si possa negare che oggi la pandemia e il Covid spaventino un po’ meno, qualche campanello di allarme in Italia ancora c’è, e non va ignorato. Secondo il monitoraggio settimanale pubblicato dall’Iss in collaborazione con il ministero della Salute oggi, infatti, tre Regioni sono ancora considerate a rischio alto. Intanto, però, continua a calare l’indice Rt, che si ferma sotto quota 1.
Monitoraggio settimanale Iss del 29 aprile 2022
Nonostante un leggero aumento dell’incidenza, continuano a diminuire i pazienti ricoverati. I casi settimanali, infatti, passato da 675 ogni 100 mila della scorsa settimana (15-21 aprile) a 699 di questa (21-28 aprile). L’indice Rt, invece, si posiziona a 0,93, anche se, essendo conteggiato sui casi sintomatici, in realtà non si può dire che rifletta completamente l’andamento dei contagi complessivi. Inoltre, si abbassano anche i tassi di occupazione sia nelle terapie intensive, che passano dal 4,2% al 3,8%, che nei reparti ordinari (da 15,8% a 15,6%).
Per quanto riguarda il rilevamento dei casi, quelli che emergono attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è sostanzialmente stabile (13 % contro 12% della scorsa settimana). Lo stesso vale per quelli registrati attraverso la comparsa dei sintomi (40% contro 41%), e quella dei casi diagnosticati con attività di screening, che rimane fisso al 47%.
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Tre Regioni a rischio alto
Analizzando la situazione territoriale, poi, questa settimana dodici regioni superano la soglia di allerta del 15% per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nei reparti ordinari. In questo caso, il tasso più alto lo segnala l’Umbria, con il 31,4%. Nessuna, invece, supera il limite del 10% per il numero dei pazienti in terapia intensiva. Inoltre, l’Abruzzo è l’unica Regione che oltrepassa il valore di incidenza di 1000 casi Covid ogni 100mila abitanti, con un valore pari a 1.170. Alte, poi, le incidenze anche in Molise (949,6) e Basilicata (931,9).
Undici, tra Regioni e Province autonome, infine, sono classificate a rischio moderato, mentre le restati risultano essere a rischio basso. Un singola allerta di resilienza, però, la segnalano in totale 19 Regioni e Province autonome, e quattro ne registrano molteplici. >> Tutte le notizie di UrbanPost