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Morte Luca Attanasio, il padre: «Le figlie ancora non lo sanno», tutte le ipotesi sull’uccisione

24/02/2021 16:35 - Aggiornamento 24/02/2021 16:44

Su “Africa Express” Massimo A. Alberizzi ragiona sulle ipotesi che hanno portato all’uccisione dell’ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista congolese Mustapha Mialmbo, impiegato dell’ONU. I tre sono stati barbaramente trucidati in un’imboscata sulla strada che da Goma porta a Rutshuru, nella parte orientale della Repubblica del Congo. Tante le teorie: dall’esecuzione per ritorsione al tentato rapimento per vendetta; senza escludere la tesi dell’errore umano o del fuoco amico. Anche perché al momento non c’è nessuna prova concreta. Sul “Corriere della Sera” pubblicata l’intervista a Salvatore Attanasio, il padre di Luca. Il figlio aveva mandato ai genitori prima di morire una foto che lo ritraeva sereno con Iacovacci.

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Luca Attanasio

Morte Luca Attanasio, i dubbi sull’agguato: le ipotesi

L’auto dell’ambasciatore non era blindata. Era stata fatta richiesta, ma i tempi lenti della burocrazia non l’hanno permesso. Ennesima pratica impolverata ora sporca di sangue. Con Luca Attanasio viaggiava anche Rocco Leone, vice capo del PAM (Programma Alimentare Mondiale) in Kivu, rimasto illeso. E sarebbe stato quest’ultimo l’organizzatore del viaggio. «Ora è in stato di shock profondo e tutti i tentativi per contattarlo sono andati e vuoto», scrive Alberizzi, rimarcando che Leone è «un esperto d’Africa che frequenta da una ventina d’anni. (…) Conosce bene il territorio e quanto fosse pericolosa quella strada che aveva percorso parecchie volte. Se ha deciso di tornarci accompagnando l’ambasciatore è perché deve aver avuto assicurazioni dall’intelligence e dall’esercito congolesi che in questi giorni la zona era stata messa in sicurezza».

Seguendo questa pista perde di vigore l’ipotesi che il gruppo si sia messo in viaggio senza prima accertarsi delle condizioni della strada. Soprattutto bisogna tener conto del contesto: il Kivu è da anni teatro di scontri tra i gruppi etnici hutu e tutsi. Una guerra, che in Europa viene spesso presentata «come un conflitto etnico ma che invece nasconde interessi economici enormi», si legge nell’articolo di Alberizzi. Gli hutu controllano a macchia di leopardo parte del territorio del Congo orientale e non tollerano la presenza dei ruandesi tutsi.

Luca Attanasio

Previsti per giovedì mattina a Roma i funerali di Stato

I miliziani di etnia hutu dell’FDLR (Fronte Democratico di Liberazione del Ruanda) hanno smentito subito di essere responsabili dell’attentato. Un loro portavoce, Cure Ngoma, in un comunicato inviato anche ad “Africa ExPress”, ha fatto sapere: «Non capisco perché le autorità congolesi hanno puntato il dito contro di noi. Non abbiamo svolto alcun ruolo in quell’odioso omicidio». Non è escluso che i nostri connazionali si siano trovati coinvolti in un gioco più grande di loro. Le salme di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci sono arrivate con un aereo militare da Goma a Ciampino ieri sera tardi. Ad attenderli il premier Mario Draghi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Assente per un’indisposizione il presidente Mattarella. Mercoledì dovrebbero essere svolte le autopsie sui corpi delle vittime. Sono invece previsti per giovedì mattina a Roma i funerali di Stato. Le esequie si terranno nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. Le salme saranno poi trasferite nei Comuni di residenza, Limbiate (Monza-Brianza) per Attanasio e Sonnino (Latina) per Iacovacci. Bandiere a mezz’asta dal Quirinale al municipio di Limbiate. Un modo per rendere loro omaggio.

morte Luca Attanasio

Morte Luca Attanasio, l’intervista al padre: «Ora bisogna pensare alle nipoti. La loro mamma è distrutta»

Il silenzio più assordante però quello che proviene dalla casa dell’ambasciatore italiano. È di stamani l’intervista del padre di Luca al “Corriere della sera”. «In trenta secondi sono passati i ricordi di una vita, ci è crollato il mondo addosso. Sono cose ingiuste, che non devono accadere. Per noi la vita è finita», ha detto Salvatore Attanasio. «Ma adesso bisogna pensare alle nipoti, queste tre creature avevano praterie davanti con un padre così. Non sanno ancora cosa è accaduto. Anche la loro mamma, la moglie di Luca, è distrutta dal dolore», ha aggiunto l’uomo devastato per la perdita. Leggi anche l’articolo —> Chi era Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano ucciso oggi in Congo

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