Morte Martina Rossi: rinviata al prossimo 7 ottobre l’udienza in Cassazione per la morte della studentessa ligure precipitata dal balcone della stanza d’albergo di Palma di Maiorca, (Spagna) dove alloggiava, il 3 agosto 2011.
Morte Martina Rossi Cassazione: udienza rinviata, si rischia prescrizione reato
Per la morte della 20enne sono stati condannati a tre anni di reclusione per omicidio colposo Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, i ragazzi conosciuti in vacanza e presenti nella camera d’hotel al momento della precipitazione. Estinto invece il primo capo d’accusa di morte come conseguenza di un altro reato contestato inizialmente ai due giovani.
Il rinvio dell’udienza è stato deciso dalla sezione feriale della Suprema Corte che ha accolto l’istanza della difesa. La giovane morì nel 2011 mentre tentava di sfuggire a quello che per l’accusa era un presunto tentativo di stupro. L’udienza di ottobre si terrà davanti alla Quarta sezione penale. Il reato in base a quanto si è appreso non maturerà prima del 16 ottobre.
«Come si fa a prescrivere una morte?», lo sfogo dei genitori di Martina Rossi
«Mi aspetto giustizia, ma stavolta davvero. Con gli approfondimenti non ci può essere altro. Come fa a prescriversi una morte?». Lo ha detto Franca Murialdo, la madre di Martina nel giorno della pronuncia della Cassazione sul caso. In appello i due imputati accusati di tentata violenza sessuale di gruppo, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, sono stati condannati a 3 anni di reclusione. Adesso la sezione feriale della Suprema Corte è chiamata a decidere se confermare o meno la sentenza emessa lo scorso aprile. «Di fronte alla morte non c’è prescrizione – ha aggiunto il papà di Martina, Bruno Rossi – se sei colpevole bisogna che paghi. Bisogna arrivare a dire al papà e alla mamma perché Martina non c’è più e perché loro ci sono».