Mutui, tassi di interesse 2024 – I tassi d’interesse dei mutui sono in calo, finalmente. Non è una notizia di poco conto, se solo consideriamo che è la prima volta che accade dopo 24 mesi. Due anni durante i quali è successo praticamente di tutto: in una economia interconnessa, le forti tensioni geopolitiche hanno inciso anche su questo versante, complicato poi dalla recessione e – soprattutto – dal periodico rialzo dei tassi di interesse andato avanti per lunghi mesi su decisione della Banca centrale europea. Vediamo cosa si prospetta per il 2024, particolarmente riguardo ai mutui a tasso fisso.(Continua a leggere dopo la foto)
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Cosa è cambiato
In un anno e mezzo la Bce ha aumentato i tassi di interesse dallo 0 fino al 4,5%, con le banche che hanno riversato gli aumenti sui costi dei mutui variabili, cresciuti a dismisura, influenzando anche le nuove offerte di mutuo a tasso fisso. Il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%, fissato dalla stessa Bce, ha generato le aspettative che si sono concretizzate nell’indice Irs (acronimo di Euro Interest Rate Swap), a cui è legato l’andamento del costo dei mutui a tasso fisso. Nel dicembre 2023, secondo i dati diffusi dall’Abi e riportati da Il Messaggero, i tassi sulle nuove operazioni sono scesi al 4,42% dal 4,5 del mese precedente. A dicembre 2022 erano pari al 3,01%. Come sottolinea l’Abi, il ribasso è influenzato dall’andamento di mercato dei tassi Irs, a cui è naturalmente legato l’andamento del costo dei mutui a tasso fisso, che è dunque calato nelle scorse settimane. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le simulazioni di Telemutuo
Ancora Il Messaggero riporta le simulazioni operate dall’Ufficio Studi di Telemutuo, il portale comparatore di mutui. Ad esempio: “Per un prestito da 25 anni di valore compreso tra i 110.000 e i 200.000 euro, il risparmio complessivo che si può ottenere, surrogando il vecchio mutuo stipulato un anno fa con uno attualizzato ai tassi vigenti, si attesta oggi tra gli 11.600 e i 28.000 euro”. Come è facilmente intuibile, all’aumentare dell’importo finanziato corrisponde un progressivo vantaggio: la contrazione del livello dell’Irs comporterebbe l’abbattimento della rata mensile da 1.050 a 936 euro per un finanziamento a 25 anni. Ebbene, alla scadenza del finanziamento, questo risparmio sarebbe complessivamente quantificabile in 21.600 euro. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le previsioni per il 2024
Allo stato attuale, dunque, si possono già registrare rate più basse. “L’impatto dell’inversione della curva dell’Irs sul costo dei mutui è davvero consistente – afferma Andrea Pennato, amministratore delegato di Telemutuo – In appena dodici mesi è infatti possibile ottenere un risparmio cumulato che arriva a superare il 10% del costo di finanziamento per l’acquisto della abitazione. Un motivo in più per continuare a scegliere il fisso rispetto al variabile in questa fase di mercato”.
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