«Uso uno slogan che può parere tautologico: meno Stato dove ci vuole meno Stato», così il presidente del Veneto Luca Zaia, in un’intervista rilasciata a ‘Il Corriere della sera’, critica apertamente la decisione del governo di lasciare poco spazio alle Regioni a proposito dei provvedimenti anti Coronavirus. Ai governatori sarà consentito, infatti, adottare soltanto misure più restrittive rispetto a quelle decise dall’esecutivo nell’ultimo decreto di imminente approvazione. «Questo dirigismo è il segno manifesto di una sfiducia nelle Regioni. Spero sia un errore e che ci ripensino perché sarebbe grave se ci trovassimo ancora a questo punto», ha sottolineato il 52enne di Conegliano.
leggi anche l’articolo —> Trump ci casca di nuovo: «Covid meno letale dell’influenza», Facebook però cancella il post
Nuovo decreto Covid, Luca Zaia attacca Conte: «Basta! Noi abbiamo i malati fuori dalla porta»
Luca Zaia si fa le domande e si risponde pure da solo. «’Qualcuno crede forse che il Veneto sia meno efficiente dello Stato?’. ‘C’è una questione fondamentale di fiducia. Ma ce n’è una anche molto pratica. A Roma forse pensano che se noi prendiamo un provvedimento meno rigido di quello previsto da loro ci comportiamo come irresponsabili?», ha dichiarato con piglio polemico il politico, che poi ha aggiunto: «Ho passato più di 140 giorni consecutivi nella ‘war room’, pronto a intervenire minuto per minuto. Non ho voglia di fare casino né penso di commettere un reato di lesa maestà se dico la mia. Ma così non va bene». E ancora: «Nei mesi scorsi le Regioni hanno dato dimostrazione di grande senso di responsabilità. Il Veneto è stato l’avanguardia in tema di test pungidito, tamponi rapidi e in tanto altro. Sappiamo meglio noi cosa serve al nostro territorio».
«Giochiamo a guardi e ladri?», duro sfogo contro l’esecutivo
«Per noi autonomia significa assunzione di responsabilità. A Roma continuano a viverla come una sottrazione di potere», ha insistito Zaia. E la differenza «è che a Roma ragionano sulla base di tabelle e di carte, noi abbiamo i malati fuori dalla porta. Ho grande rispetto per chi deve governare il Paese, ma vorrei che fosse garantito anche a noi», ha proseguito il governatore del Veneto. Sul finale un ultimo interrogativo: «Giochiamo a guardie e ladri?». Per Zaia, infatti, il Coronavirus non riguarda più soltanto il Nord Italia, ma ormai tutto il paese. Leggi anche l’articolo —> Mascherine all’aperto obbligatorie da oggi: come non prendere una multa da 400 euro