«Senza queste misure la curva è destinata a sfuggirci di mano», così il premier Conte rivendica e difende le restrizioni contenute nel nuovo dpcm per contenere l’emergenza Coronavirus. Il presidente del Consiglio non ha intenzione di fare passi indietro, nonostante l’ondata di proteste in tutta Italia e gli appelli che arrivano dalla sua stessa maggioranza, che non ha taciuto il proprio disappunto per la stretta su bar e ristoranti, categorie già vessate dalla prima ondata Covid. Ad attaccare il presidente non solo dunque Salvini e Meloni, che parlano di governo irresponsabile, ma anche le ministre di Italia viva Bellanova e Bonetti.
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Nuovo Dpcm Conte: «Senza queste misure curva dei contagi destinata a sfuggirci di mano»
«Ora è il momento della responsabilità. La politica, e questo vale soprattutto per chi è al governo, deve saper dar conto delle proprie scelte ai cittadini, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi», ha detto il premier Conte in un’intervista rilasciata stamani, martedì 27 ottobre 2020, a ‘Il Fatto Quotidiano’. «Queste misure non sono in discussione», ha sottolineato il presidente del Consiglio, che poi ha rimarcato: «Piuttosto vanno spiegate a una popolazione in sofferenza, che legittimamente chiede di capire i motivi delle scelte del governo».
Nel corso dell’intervista Conte ha voluto spiegare la ragione di certe restrizioni: «Non abbiamo deciso queste chiusure indiscriminatamente. Tutte le misure messe in campo rispondono alla necessità di tenere sotto controllo la curva dei contagi. Puntiamo a ridurre momenti di incontri e soprattutto l’afflusso nei mezzi di trasporto durante il giorno, perché sappiamo che è soprattutto lì che si creano affollamenti e quindi occasioni di contagio», ha specificato il politico alludendo al potenziamento dello smart working e alla didattica a distanza alle superiori al 75%. «Andava decongestionato il sistema del trasporto pubblico agendo su scuola e lavoro e altre occasioni di uscita come lo sono l’attività sportiva in palestre e piscine», ha chiarito il premier.
«Abbiamo ridotto tutte le occasioni di socialità che spingono le persone a uscire e a spostarsi con i mezzi pubblici»
«Abbiamo ridotto tutte le occasioni di socialità che spingono le persone a uscire nelle ore serali e a spostarsi con i mezzi pubblici. Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti. (…) Ecco perché abbiamo sospeso le attività di ristoranti, cinema e teatri. Così si è meno incentivati a uscire di casa», ha affermato il presidente del Consiglio.
Poi le conclusioni: «Siamo tutti pienamente consapevoli delle ricadute economiche di queste misure, delle difficoltà a cui molti cittadini italiani vanno incontro. (…) Proprio per questo oggi approviamo un decreto importante con ingenti risorse che ci permette di ristorare tutte queste persone, di dare loro in maniera rapida e diretta risorse per colmare le perdite dovute alle chiusure. Saranno soldi certi e rapidi», ha detto Conte. Oggi questi incontrerà tutte le categorie colpite dalle nuove restrizioni. In Consiglio dei ministri è in arrivo il dl Ristori, quello a cui Conte fa cenno nell’intervista. Si tratta di un nuovo pacchetto di aiuti da 4-5 miliardi per dare un sostegno immediato alle famiglie. Nuovo dpcm, Conte dunque non indietreggia. Leggi anche —> Reparto Covid, sfogo choc di una specializzanda: «È solo rinviato l’inizio di sei mesi di morte»