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Obbligo tampone per entrare in Italia, Ue furiosa: “Roma giustifichi la sua scelta”

15/12/2021 07:15

Stato d’emergenza prorogato fino al 31 marzo 2022 e niente mascherine all’aperto in zona bianca: sono questi in sostanza i due provvedimenti approvati oggi dal governo Draghi. Una misura la prima abbastanza scontata tenendo conto della recrudescenza dei contagi da Covid nel nostro Paese. A far rumore però la decisione contenuta in una nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, che nelle scorse ore aveva annunciato ulteriori strette per fronteggiare la pandemia. Una restrizione presa per timore della variante Omicron, perlopiù, che sta dilagando in diversi stati dell’Ue: dal 16 dicembre, chi arriva in Italia da un paese dell’Unione Europea dovrà presentare l’esito di un test anti-covid negativo anche se è vaccinato.

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Obbligo tampone per entrare in Italia, Ue furiosa: “Roma giustifichi la sua scelta”

La Commissione Europea non avrebbe preso affatto bene la decisione del governo Draghi di introdurre il tampone ai vaccinati che arrivano in Italia da un paese dell’Ue. Bruxelles avrebbe reagito piuttosto male all’ordinanza del ministro Speranza, tant’è che essa sarà materia di discussione al vertice dei leader giovedì a Bruxelles, a cui parteciperà il premier Mario Draghi. La prima a reagire è stata la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova. «Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive» al Green pass «o rendono le condizioni più severe, come nel caso dell’Italia e del Portogallo» la stretta «deve essere giustificata sulla base della situazione reale», ha asserito la commissaria al termine del Consiglio Affari Interni. «Queste decisioni individuali degli Stati membri riducono la fiducia delle persone sul fatto che ci siano condizioni uguali ovunque in Europa», ha proseguito Vera Jourova.

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Jourova: «Il Green Pass è una delle cose più pratiche che abbiamo sviluppato per i cittadini europei»

Il Green Pass «non è morto», ha rimarcato la vice presidente della Commissione Ue, che ha aggiunto: «È uno dei progetti di maggior successo dell’Unione europea negli ultimi anni perché aiuta le persone a viaggiare, aiuta il turismo a sopravvivere e i servizi a proseguire. Quando la Commissione ha proposto il regolamento che ha consentito l’entrata in vigore del certificato, abbiamo voluto mantenere il principio che le persone saranno autorizzate a viaggiare liberamente. Nel caso in cui abbiano o la vaccinazione o il test negativo o il certificato di guarigione dal Covid. Gli Stati hanno voluto tenere aperta la ‘backdoor’ per le situazioni di inaspettato peggioramento della situazione epidemiologica», ha ricordato la Jourova.

Infine la chiosa amara in riferimento all’introduzione di strumenti aggiuntivi al certificato verde: «È una delle cose più pratiche che abbiamo sviluppato per i cittadini europei». Draghi dunque dovrà rendere conto agli altri leader europei della decisione presa. C’è da dire che è un’iniziativa, che arriva è vero nel pieno della quarta ondata, ma con dati comunque “contenuti”. Nel nostro Paese al momento abbiamo numeri meno all’allarmati sia rispetto alla situazione dell’anno scorso (quando non c’erano i vaccini), sia rispetto ad altre nazioni come Germania e Francia, dove il Covid è tornato a colpire duro.

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Obbligo tampone per entrare in Italia per i vaccinati

In sostanza la misura firmata dal ministro Speranza prevede l’obbligo del test negativo in partenza per tutti gli arrivi dai Paesi dell’Unione Europea. Nel testo si legge che è necessario avere un tampone molecolare negativo effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso nel territorio nazionale. In alternativa un tampone antigenico nelle 24 ore antecedenti all’ingresso nel Belpaese. I non vaccinati dovranno non soltanto avere un test negativo. Per loro è previsto anche un periodo di quarantena di ben cinque giorni. L’ordinanza, che sarà in vigore fino al 31 gennaio, in realtà, non ha fatto storcere il naso soltanto a Bruxelles.

Proteste anche da Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, che ha parlato di scenario sempre più drammatico. In una nota riportata, tra i tanti, da «Il Giorno» si legge: “L’ulteriore giro di vite su tamponi e quarantena appena deciso dal ministro Speranza in relazione ai viaggi in Europa e la conferma delle chiusure sulle mete extra Ue rappresentano un’ulteriore mazzata per il settore del Turismo organizzato che va indennizzato subito e in maniera congrua”. Leggi anche l’articolo —> Covid oggi 20.677 nuovi casi e 120 morti, quasi 300mila gli italiani positivi al virus

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