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Omicidio Agata Scuto, dopo dieci anni arrestato ex compagno della madre

17/01/2022 13:15

Dopo quasi dieci anni, il caso di omicidio di Agata Scuto potrebbe essere a una svolta: un 60enne è stato arrestato dai Carabinieri della compagnia di Acireale. Si tratta di Rosario Palermo, ex convivente della madre. Secondo la Procura, le indagini riaperte nel 2020 dopo una segnalazione alla trasmissione Chi l’ha visto? hanno ricostruito il “rapporto particolare” che l’uomo aveva instaurato con la ragazza, evidenziando inoltre “la falsità” dell’alibi “per il giorno della scomparsa di Agata”.

Omicidio Agata Scuto, arrestato un sessantenne

La 22enne Agata Scuto è scomparsa il 4 giugno 2012, e il suo corpo non è mai stato ritrovato. Le indagini sono state riaperte nel 2020 dopo una segnalazione arrivata alla trasmissione Chi l’ha visto?, quando qualcuno ha affermato che il corpo della giovane affetta da epilessia e da una menomazione al braccio e alla gamba fosse nascosto nella cantina della casa della madre. Le ricerche, però, hanno avuto esito negativo. A quel punto le forze dell’ordine si sono concentrate sul convivente della madre, Rosario Palermo, “in ragione del rapporto particolare che egli aveva instaurato nell’ultimo periodo con la ragazza, la quale non usciva mai di casa da sola. Né intratteneva rapporti con altre persone”. E per “le falsità delle notizie fornite agli inquirenti” sui “suoi spostamenti il giorno della scomparsa di Agata”.

L’uomo, infatti, “non si era recato né a raccogliere lumache nella piana di Catania né a raccogliere origano sull’Etna, come dallo stesso sostenuto negli interrogatori”. Secondo l’accusa, l’indagato avrebbe “cercato di inquinare le prove ottenendo da conoscenti la conferma del suo falso alibi. E predisponendo una complessa messa in scena per simulare delle tracce tali da giustificare la ragione per la quale il giorno della scomparsa di Agata si era gravemente ferito a una gamba. Sostenendo che era stato a causa di una caduta in montagna”. In più, intercettato in auto mentre parlava da solo, l’uomo avrebbe ammesso un certo timore rispetto al fatto che il corpo della ragazza, che era stata strangolata e bruciata, potesse essere ritrovato.

Nei confronti di Palermo ora è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Catania su richiesta della Procura distrettuale etnea. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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