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Ciontoli nuovo processo: Viola Giorgini potrebbe rientrare in scena ma in una nuova veste

08/02/2020 16:02 - Aggiornamento 11/02/2020 15:45

Omicidio Marco Vannini: i Ciontoli di nuovo a processo, lo ha deciso la Corte di Cassazione, ieri 7 febbraio, accogliendo quindi in toto le richieste della Procura generale di annullare la sentenza d’Appello e disporre un altro processo per contestare a tutti i membri della famiglia Ciontoli il reato di omicidio volontario (e non colposo, come avvenuto nel secondo grado).

Federico Ciontoli e Viola Giorgini

Ciontoli nuovo processo: Viola Giorgini potrebbe rientrare in scena come testimone

Come dibattuto a Quarto Grado nella puntata di ieri sera, potrebbe avere, in quel frangente, un peso decisivo il ruolo di Viola Giorgini: assolta dalla accusa di omissione di soccorso in primo e secondo grado, la fidanzata di Federico Ciontoli potrebbe essere chiamata in causa nel processo d’Appello bis in veste di testimone e non più di imputata. E in quel caso dovrebbe dichiarare il vero sotto giuramento, obbligo al quale può invece sottrarsi un imputato, legittimato per legge a mentire per difendersi. Proprio le dichiarazioni di Viola intercettate durante le indagini (e ribadite in aula) sollevarono diversi dubbi su come davvero siano andati i fatti in casa Ciontoli, quando Marco Vannini venne raggiunto da un colpo di arma da fuoco, la sera del 17 maggio 2015. “Ti ho parato il c**o”, disse al fidanzato subito dopo l’interrogatorio davanti al pm. Cosa intendeva? «Faremo di tutto per coinvolgerla», ha detto al riguardo l’avvocato Gnazi, avvocato dei Vannini, in collegamento con Quarto Grado, riguardo all’eventualità di chiamarla a testimoniare nell’Appello bis.

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I Ciontoli «Soffrono molto, ma moglie e figli potrebbero essere assolti»

«Il reato potrebbe essere derubricato in favoreggiamento od omissione di soccorso, ma potrebbe esserci anche un’assoluzione». Così l’avvocato Pietro Messina, uno dei legali dei Ciontoli, in riferimento alla posizione dei figli di Antonio Ciontoli, Martina e Federico, e della moglie Maria Pezzillo. «Riesamineremo tutto alla luce delle indicazioni della Suprema Corte, lavorando a 360 gradi […] L’unica valutazione che possiamo fare, in attesa di leggere le motivazioni della sentenza, è che la Corte di Cassazione ha rimesso in discussione il problema del dolo eventuale e del confine con la colpa cosciente. Evidentemente non è soddisfatta della sentenza della Corte d’Appello ed è stato chiesto un nuovo giudizio complessivo. Quello che possiamo rilevare è che anche le posizioni dei familiari di Ciontoli sono rimaste impregiudicate. La loro situazione sarà rivalutata, è come se la Cassazione avesse chiesto il Var».

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