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Come si trasmette la variante Omicron e perché così rapidamente

20/01/2022 11:35 - Aggiornamento 20/01/2022 11:40

Omicron come si trasmette? E perché così rapidamente? Chiariamo innanzitutto che la nuova mutazione, al pari delle precedenti, si può trasmettere in tre modi diversi. Le attuali evidenze suggeriscono che il SARS-CoV-2 si diffonde da persona a persona. Quali? In modo diretto, in maniera indiretta (attraverso oggetti o superfici contaminati) e infine per contatto stretto con persone infette mediante secrezioni della bocca e del naso (saliva o goccioline droplet).

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Omicron come si trasmette e perché così rapidamente: il punto sull’efficacia dei vaccini

Recenti studi rivelano che Omicron abbia una maggiore trasmissibilità rispetto alla variante Delta in paesi con una documentata trasmissione di comunità. Si parla di un tempo di raddoppio di 2-3 giorni. Sul sito ufficiale dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) si legge: “I dati sulla gravità clinica dei pazienti infettati con Omicron sono ancora preliminari: i primi dati da Sud Africa, Gran Bretagna e Danimarca suggeriscono una riduzione del rischio di ricovero per Omicron rispetto a Delta. Tuttavia il rischio di ricovero è solo uno degli aspetti della gravità della malattia. Servono maggiori dati da diversi paesi per capire come gli altri indicatori, come l’uso di ossigeno o ventilazione meccanica o la mortalità, sono associati a questa variante nei casi severi. Al momento non è ancora chiaro fino a che punto la riduzione osservata del rischio di ricovero possa essere attribuita all’immunità da infezioni precedenti o vaccini o quanto Omicron possa essere meno virulenta”.

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Dati ancora limitati

Sempre gli esperti però ci tengono a precisare che “tutte le varianti del Covid-19 possono causare malattia grave o morte, in particolare nelle persone più vulnerabili per età o condizione fisica, e la prevenzione attraverso la vaccinazione e le misure di protezione non farmacologiche (distanziamento, igiene delle mani, mascherine laddove richiesto, rimane fondamentale”. A proposito dell’efficacia dei vaccini sulla mutazione sudafricana sul sito ufficiale dell’Iss si legge: “Al momento ci sono ancora dati limitati sull’efficacia dei vaccini nei confronti di Omicron. I risultati in Gran Bretagna indicano una riduzione significativa nell’efficacia vaccinale contro la malattia sintomatica da Omicron rispetto a quella da Delta dopo due dosi di vaccino Pfizer o AstraZeneca. È emersa, tuttavia una efficacia maggiore verso la malattia sintomatica due settimane dopo il booster, comparabile o leggermente inferiore a quella verso Delta”. Leggi anche l’articolo —> La variante Omicron, ecco come si manifesta nei vaccinati: il sintomo “spia” del Covid sparito

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