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La variante Omicron, ecco come si manifesta nei vaccinati: il sintomo “spia” del Covid sparito

15/01/2022 10:46 - Aggiornamento 15/01/2022 10:53

Cosa sappiamo della variante Omicron arrivata dal Sudafrica prima di Natale? Quali sono i sintomi della mutazione nei vaccinati? Alcuni studi sembrano dimostrare che sia sì più contagiosa, ma meno letale della Delta, che toglieva anche gusto e olfatto. In un’intervista all’«Adnkronos Salute», l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, chiarisce le manifestazioni di Omicron e i benefici del vaccino.

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Omicron, come si manifesta nei vaccinati: il sintomo “spia” Covid sparito

I vaccini servono a proteggerci contro le nuove varianti: “Partiamo da un assunto che, fin dai tempi della prima ondata dei vaccini (mRna vs vettore virale), gli immunologi hanno provato a comunicare. I vaccini ‘allenano’ il sistema immunitario soprattutto nella sua componente definita ‘innata’, ciò che potrebbe per esempio facilmente spiegare come mai i bambini abitualmente sottoposti, in ragione della loro età, a vaccinazioni multiple, in linea di massima siano fino ad ora risultati meno colpiti dalla malattia Covid-19. Parlo di malattia, non di infezione. Il dettaglio è tutt’altro che marginale”, le parole del professor Mauro Minelli.

“Molti dati, generati dalle conoscenze delle altre varianti e dei meccanismi di difesa dalla malattia, suggeriscono che Omicron, pur potendo eludere le difese contro l’infezione, non riesce ad eludere quelle contro la malattia. L’elemento di discrimine è rappresentato proprio dagli effetti del vaccino anti-Covid. E, d’altro canto, anche il vaccino contro il morbillo promuove un efficace allenamento del sistema immunitario; la stessa cosa vale per quello antitubercolare proposto addirittura come strumento per innalzare la resistenza contro il Sars-CoV-2, e perfino al vaccino antinfluenzale viene attribuito analogo potere”, ha chiarito l’esperto.

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La variante determina sintomi più gravi?

La variante Omicron determina sintomi più gravi rispetto alle altre mutazioni? “Se, come risulta dall’evoluzione delle conoscenze, la produzione anticorpale contro la subunità S2 e l’immunoprotezione indotta dai linfociti T, ulteriormente incrementata dall’azione antivirale degli interferoni, non vengono inficiate dalle trasformazioni che hanno generato Omicron si potrà credibilmente ritenere che, nei soggetti opportunamente protetti da un corretto percorso vaccinale, la nuova variante sudafricana potrà essere rispetto alla Delta magari più diffusibile, ma incapace di determinare la comparsa di quadri clinici severi o più severi rispetto al passato. A questo si aggiunga che Omicron, dimostrando scarsa attitudine a replicarsi nel tessuto polmonare profondo e dunque prediligendo le alte vie respiratore, avrebbe capacità ridotte, rispetto ai suoi predecessori, di causare polmoniti”, ha spiegato Minelli. Ma quali sono i sintomi di Omicron nei vaccinati?

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Cosa dicono gli ultimi studi

“Omicron causa sintomi lievi in 9 contagiati vaccinati su 10”. Questo almeno stando agli studi più recenti. Già prima di Natale il direttore regionale dell’Oms Europa, Hans Kluge, aveva affermato che “sulla base dei primi casi di Omicron segnalati, l’89% dei soggetti ha riportato sintomi comuni: tosse, mal di gola, febbre”. Nel 2020 gli scienziati avevano scoperto che la perdita del gusto e dell’olfatto era il più forte segnale del Coronavirus. Con l’arrivo della variante Omicron, il modo in cui la malattia si manifesta è cambiato. Ad essere diventati più comuni, sono i sintomi simili al raffreddore, come naso che cola, starnuti e mal di gola. Leggi anche l’articolo —> Omicron picco in Italia ecco quando, Sebastiani: “Sulle scuole errore madornale del governo”

 

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