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Open Arms, Salvini: «In tribunale perché ho difeso il Paese. Ne ho le pa**e piene dei clandestini»

07/08/2020 10:01 - Aggiornamento 07/08/2020 10:06

«Per me il 3 ottobre sarà un giorno di festa, è un sabato mattina l’ho guardato sul calendario. Di solito il sabato mattina quando riesco sto a casa a Milano con i miei figli. Quel sabato mattina non sarò a Milano perché il Parlamento e qualche giudice ha deciso che dovrò essere in tribunale a Catania rischiando 15 anni per avere bloccato gli sbarchi. Vado orgoglioso e a testa alta, perché questo Paese non è in vendita», così il leader della Lega Matteo Salvini sulla vicenda Open Arms, intervenendo ieri, giovedì 6 agosto, a Chieti, con il candidato sindaco Fabrizio Di Stefano.

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Open Arms Salvini

Open Arms, Salvini: «In tribunale perché ho difeso il Paese. Ne ho le pa**e piene dei clandestini»

«Vado a processo per quello che mi avete chiesto di fare. Voi mi avete votato per quello che avevo promesso di fare, blindare i porti e chiuso i confini e quando torneremo al governo lo faremo ancora, perché ne ho le pa**e piene dei clandestini che vengono in Italia», ha proseguito l’ex ministro dell’Interno. E ancora: «I clandestini forse la guerra ce la vogliono portare in Italia, non scappano dalla guerra. Ieri a Bari è stato arrestato un senegalese al quarto tentativo di violenza. L’Italia e l’Abruzzo sono piene di immigrati regolari e per bene, sono miei fratelli e mie sorelle. Ma ne ho le pa**e piene di spacciatori, delinquenti e clandestini», ha dichiarato Salvini. Poi il segretario del Carroccio ha tuonato: «Provate voi ad entrare clandestinamente in altri Paesi…».

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«Ieri a Bari è stato arrestato un senegalese al quarto tentativo di violenza», il comizio del leader della Lega a Chieti

A Cupra Marittima, in provincia di Ascoli, Matteo Salvini ha calato “l’artiglieria pesante”: «Di solito i politici vanno in tribunale perché rubano, io ci vado perché ho difeso il mio paese, ci vado a testa alta». Sull’argomento si era già espresso con fermezza a Rtl 102.5, facendo capire che trascinerà in tribunale qualcuno dell’esecutivo, forse anche il premier Giuseppe Conte. «Non pretendevo un medaglia. Era il mio lavoro quello che gli italiani mi chiedevano. Non mi aspettavo neanche due processi, se volete venire a farmi compagnia il 3 ottobre sarò in tribunale a Catania, non sono abituato ad andarci da criminale, ma ci vado a testa alta. Sicuramente qualche esponente del governo verrà a farmi compagnia. Io rischio 15 anni di carcere per aver fatto rispettare la legge e i confini del mio Paese ed è chiaro che è un processo politico, ma siccome le scelte le prendevamo tutti insieme allora ci andremo tutti», ha detto il leader leghista. Leggi anche l’articolo —> Salvini processo, trascina Conte in tribunale? «Qualcuno del governo verrà a farmi compagnia»