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Corruzione, peculato e atti contrari ai doveri d’ufficio: arrestati il sindaco di Opera e altre 4 persone

08/04/2021 09:22 - Aggiornamento 08/04/2021 11:01

Operazione Feudum Dda Milano arrestato sindaco di Opera (Milano) e con lui altre 4 persone accusate di peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e traffico di rifiuti. L’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, si legge nel comunicato inviatoci dall’Arma, è scattata questa mattina nelle Province di Milano, Lodi, Brescia, Varese e Messina per eseguire un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Milano su richiesta della  Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Milano. (prosegue dopo la foto)

 

Operazione Feudum Milano arrestato sindaco di Opera: peculato e corruzione e atti contrari ai doveri d’ufficio

I destinatari dei provvedimenti restrittivi sono Antonino Nucera, sindaco di Opera in carica dal 2018, la dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Opera Rosaria Gaeta, compagna del primo cittadino e dipendente anche del Comune di Assago, e tre imprenditori del settore edile (Giovanni MarinoGiuseppe Corona e Rosario Bonina). L’inchiesta – coordinata dai Procuratori Aggiunti, Alessandra Dolci e Maurizio Romanelli, e dai Sostituti Silvia Bonardi e Stefano Civardi, e condotta dal Nucleo Investigativo di Milano – è stata avviata nel febbraio 2020 per far luce su presunti illeciti posti in essere dall’amministrazione comunale della cittadina lombarda.

Le indagini hanno così fatto emergere come, nell’arco temporale febbraio – ottobre 2020, il primo cittadino di Opera abbia sistematicamente interferito in alcune procedure di gara bandite da quel Comune. Il fine, secondo l’accusa, era orientare l’assegnazione di lavori pubblici in favore di imprenditori conniventi, ricevendo da questi ultimi sostanziose utilità. Secondo il Gip il sindaco avrebbe agito con l’incondizionata adesione della dirigente dell’Ufficio Tecnico e l’accondiscendenza di alcuni funzionari e consulenti dell’Ente.

Nel corso delle indagini è stato così possibile ricostruire l’illecito condizionamento in alcune procedure ad evidenza pubblica bandite dal Comune di Opera, tra cui: la gara d’appalto per la riqualificazione del centro sportivo Comunale del valore di 1 milione di euro circa; il contratto d’appalto per la manutenzione delle strade comunali del valore di 350 mila euro circa;  la fornitura di 4 termo-scanner del valore di 15mila euro circa per la rilevazione della temperatura corporea (per l’emergenza Covid-19), installati all’ingresso del Municipio, del Comando di Polizia Locale, della Biblioteca e della farmacia comunali; la procedura negoziata per la manutenzione del Centro Civico comunale del valore di 80mila euro circa; i lavori di adeguamento dei plessi scolastici comunali del valore di 60mila euro circa.

L’indagine del nucleo investigativo dei Carabinieri di Milano ha documentato inoltre “gravi condotte delittuose di natura ambientale realizzate dagli stessi imprenditori indagati”. L’indagine ha messo in luce come questi avessero realizzato lo stoccaggio, il riutilizzo e l’interramento – in aree di cantiere nel Comune di Opera e in aree agricole all’interno del Parco Sud di Milano – di circa mille tonnellate di rifiuti speciali. Si tratta di “fresato d’asfalto ed altro materiale proveniente dalle lavorazioni stradali e da altri interventi appaltati dai Comuni di Opera, Locate di Triulzi, San Zenone al Lambro, Segrate, Monza”, si legge nel comunicato dell’Arma. Gli odierni indagati avrebbero inoltre falsamente attestato il regolare recupero dei rifiuti speciali mediante “formulari” ideologicamente falsi, ottenuti dai gestori di due centri di smaltimento, questi ultimi indagati a piede libero.

Nell’indagine anche l’arbitraria distribuzione di mascherine a stretti congiunti e dipendenti comunali

L’indagine Feudum ha anche accertato che il Sindaco di Opera, nei primi mesi della pandemia, ha arbitrariamente distribuito a stretti congiunti e a dipendenti comunali circa 2000 mascherine chirurgiche. Si tratta di dispositivi di protezione che la Città Metropolitana e la Protezione Civile avevano destinato alle locali RSA e farmacia comunale.

Nel corso dell’operazione sono stati, inoltre, notificati una misura interdittiva a un architetto bresciano consulente del Comune di Opera e un decreto di sequestro preventivo di 40mila euro (prezzo della corruzione) a carico dei pubblici ufficiali indagati, nonché di due autocarri utilizzati nella commissione di reati ambientali.

E’ bene ricordare che si tratta della prima fase dell’indagine: le ordinanze di custodia cautelare dovranno essere confermate dopo gli interrogatori di garanzia e in ogni caso, come sempre, per tutti vale la presunzione di innocenza fino a processo concluso. Al momento, non risultano comunicazioni da parte dei legali degli arrestati.