Su ‘Il Resto del Carlino’ l’intervista di Paola Pagnanelli ad Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro, la 18enne romana che, dopo essere scappata da una comunità, è stata uccisa e fatta a pezzi. Era il 31 gennaio del 2018. Per quell’omicidio così atroce è stato condannato all’ergastolo il nigeriano Innocent Osegale. Secondo quanto emerso al processo Pamela era andata via dall’abitazione dell’uomo per assumere eroina. Osegale però l’avrebbe poi violentata, massacrata e fatta a pezzi, lavando il corpo con della candeggina per cancellare ogni traccia. In seguito il nigeriano avrebbe nascosto le parti del cadavere in due trolley, che sono stati ritrovati dagli investigatori alla periferia di Macerata. Osegale in tutto questo tempo ha sempre negato di aver ucciso la ragazza, che sarebbe deceduta per un’overdose: domani la sentenza di primo grado sarà al vaglio della Corte d’assise d’appello.
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Pamela Mastropietro, la madre: «Chi ha fatto a pezzi mia figlia deve stare in carcere»
Alla giornalista de ‘Il Resto del Carlino’ Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, ha raccontato di aver conseguito il diploma, «quel diploma che la figlia non ha potuto ottenere»: «Voleva prenderlo, aveva deciso di mettersi a studiare e le avevo portato i libri in comunità. Era un suo desiderio. Il 13 febbraio dell’anno scorso, erano anche le 13.13 per coincidenza, alla prima udienza in tribunale a Macerata, promisi a mia madre Giovanna Rita che avrei preso il diploma per mia figlia», ha raccontato la donna. «Anche io non aveva finito il liceo classico, allora ho approfittato e ho preso il diploma professionale, indirizzo servizi igienico sanitari. È stata dura, molti privatisti sono stati bocciati in quella sessione. Io ho fatto la scuola statale ed è stata tosta, ma è stato anche emozionante trovarmi lì. Pamela mi è stata molto vicina». Una soddisfazione, una piccola gioia. È stato come «riprenderla in braccio, quella figlia, e sentirla per un istante smettere di piangere».
«Sembra che i diritti siano solo dei carnefici e che nessuno pensi alle vittime e alle loro famiglie. È allucinante!»
Alessandra Verni ha poi spiegato in che modo la figlia le è stata accanto: «Mi ha dato la forza per studiare e continua a darmela. Lo farà anche domani al processo. Speriamo che tutto vada come deve andare». La donna sta facendo di tutto perché la figlia Pamela e altre donne uccise in maniera tanto brutale non vengano dimenticate: «Sembra che i diritti siano solo dei carnefici e che nessuno pensi alle vittime e alle loro famiglie. È allucinante!», ha sottolineato la mamma di Pamela. A proposito del processo: «Vedremo cosa decideranno i giudici del secondo grado e poi della Cassazione. Speriamo nella loro umanità di giudici perché qui si parla di diritti fondamentali. Lui ha preso la vita di mia figlia, adesso deve stare in carcere», ha concluso la madre della ragazza. Leggi anche l’articolo —> Omicidio Pamela Mastropietro news, Oseghale confessa: “Sì, l’ho fatta a pezzi ma …”