La Messa della vigilia di Natale, trasmessa in mondovisione da San Pietro, si è svolta per le rigide norme anti Covid in maniera diversa. Con largo anticipo, nel rispetto del coprifuoco imposto dalla pandemia mondiale. Papa Francesco ha presieduto la messa all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro. In Basilica sono stati ammessi meno di duecento fedeli, con mascherine e distanza di sicurezza. Anche oggi la tradizionale benedizione “Urbi et Orbi” non si terrà dalla Loggia, ma nell’Aula delle benedizioni, da dove il messaggio del Santo Padre sarà diffuso in tutto il mondo.
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Papa Francesco Natale 2020, messa in anticipo per il Covid: «Non perdetevi d’animo»
L’amore di Gesù, «disarmato e disarmante ci ricorda che il tempo che abbiamo non serve a piangerci addosso, ma a consolare le lacrime di chi soffre. Dio prende dimora vicino a noi, povero e bisognoso, per dirci che servendo i poveri ameremo Lui», ha affermato Papa Bergoglio. «Il Figlio di Dio è nato scartato per dirci che ogni scartato è figlio di Dio. È venuto al mondo come viene al mondo un bimbo, debole e fragile, perché noi possiamo accogliere con tenerezza le nostre fragilità. Anche con noi Dio ama fare grandi cose attraverso le nostre povertà. Ha messo tutta la nostra salvezza nella mangiatoia di una stalla e non teme le nostre povertà: lasciamo che la sua misericordia trasformi le nostre miserie!», ha detto il Santo Padre nell’omelia. Poi la citazione di Emily Dickinson: «Da stanotte, come scrisse una poetessa, ‘la residenza di Dio è accanto alla mia. L’arredo è l’amore’».
«Noi parliamo molto, ma siamo spesso analfabeti di bontà»
Il Papa ha rimarcato le ingiustizie e le ostilità: «Quante volte alimentiamo la vita con cibi che non sfamano e lasciano il vuoto dentro! E vero: insaziabili di avere, ci buttiamo in tante mangiatoie di vanità, scordando la mangiatoia di Betlemme. Quella mangiatoia, povera di tutto e ricca di amore, insegna che il nutrimento della vita è lasciarci amare da Dio e amare gli altri. Gesù ci dà l’esempio: Lui, il Verbo di Dio, è infante; non parla, ma offre la vita». E ancora: «Noi parliamo molto, ma siamo spesso analfabeti di bontà». Infine Papa Francesco ha voluto mandare il suo messaggio a due Paesi particolarmente in affanno e sofferenza: il Libano e il Sud Sudan. Leggi anche l’articolo —> Covid, il bollettino di oggi: 18.040 nuovi casi e 505 morti