Patto per la terza età, cos’è e chi ha diritto a 1.000 euro – Il decreto attuativo del “Patto per la terza età” approda in Consiglio dei ministri e conferirà, alla presenza di determinati requisiti, 1.000 euro in più agli over 80. Il bonus è stato annunciato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’“assegno di assistenza”, da quando
In programma oggi, 25 gennaio 2024, il Consiglio dei ministri varerà l’“assegno di assistenza” da 1.000 euro al mese che si somma a quello di accompagnamento già percepito, dunque rivolto agli anziani più vulnerabili dal punto di vista economico e con “bisogno assistenziale gravissimo”. Si tratta del decreto attuativo della Legge delega numero 33 approvata nel marzo 2023, con cui si dà il via alla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. La novità scatterà solo dal primo gennaio 2025 e in via sperimentale per un anno. Per il momento, si legge sul Corriere della sera, tenuto conto della limitatezza delle risorse, verrà introdotto in via sperimentale un aumento dell’assegno fino al 200%. (Continua a leggere dopo la foto)
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A chi spettano i 1.000 euro, i requisiti
Ecco i requisiti per ottenere l’assegno:
- età anagrafica di almeno 80 anni; –
- necessità di un livello di bisogno assistenziale gravissimo;
- Isee per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria non superiore a 6.000 euro.
La platea vedrà aggiungere agli attuali 527 euro circa di indennità tale somma di 1.000 euro. La cifra è spendibile solo in servizi alla persona, servizi che debbono essere opportunamente certificati. Per la persona anziana non autosufficiente, l’assegno, infatti, sarà finalizzato a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona o l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti, con regolare contratto di lavoro, da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale. (Continua a leggere dopo la foto)
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I fondi messi in campo
Per la prestazione universale da 1.000 euro, riconosciuta da apposita domanda all’Inps (presto conosceremo i dettagli per la richiesta) , sono stanziati 300 milioni per il 2025 e 200 per l’anno successivo. Esauriti i fondi si interromperà anche l’erogazione di nuovi assegni. Nasce, contestualmente, il Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente (Snaa), il cui braccio operativo sarà il Cipa, Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana.
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