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Pensione reversibilità, novità dal 2022: si allarga la platea dei beneficiari

13/04/2022 11:26

Pensione di reversibilità 2022, si allarga la platea a cui si rivolge. Il trattamento economico che, a determinate condizioni, viene riconosciuto dall’Inps ai familiari di un pensionato deceduto, subisce delle modifiche. Se in un primo momento solo le mogli e i mariti vedovi potevano usufruire della pensione di reversibilità, nel tempo le riforme e le sentenze di tribunali e Corte costituzionale hanno deciso che possono beneficiarne anche altre persone. Vediamo di cosa si tratta.

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Pensione reversibilità, novità dal 2022: si allarga la platea dei beneficiari

Come spiega l’Inps, «la pensione ai superstiti è un trattamento pensionistico riconosciuto in caso di decesso del pensionato (pensione di reversibilità) o dell’assicurato (pensione indiretta) in favore dei familiari superstiti. La pensione di reversibilità è pari a una quota percentuale della pensione» del defunto. «La pensione indiretta è riconosciuta nel caso in cui l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva ovvero 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 nel quinquennio precedente la data del decesso», si legge ancora. A chi spetta la pensione di reversibilità? Ne hanno diritto il coniuge del defunto, la persona che era legata a lui da un’unione civile, il coniuge separato, il coniuge divorziato (ma, spiega l’Inps, «a condizione che sia titolare dell’assegno divorzile, che non sia passato a nuove nozze e che la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio»).

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Quali sono i criteri adottati dall’Inps

Se ci sono sia il coniuge sia un ex coniuge, la pensione di reversibilità va ripartita tra di loro. Il criterio? La durata dei singoli matrimoni e delle eventuali convivenze more uxorio, oltre all’importo dell’assegno divorzile e la posizione economica dei superstiti. Ovviamente la pensione di reversibilità spetta anche ai figli minorenni; ai figli inabili al lavoro e a carico del genitore; ai figli maggiorenni studenti, a carico del genitore, che non prestino attività lavorativa, che frequentano scuole o corsi di formazione professionale equiparabili ai corsi scolastici. Anche i figli studenti ne hanno diritto anche se svolgono un lavoro dal quale deriva un piccolo reddito. In assenza del coniuge e dei figli, o se questi non hanno diritto alla pensione ai superstiti, possono beneficiarne i genitori del pensionato deceduto che al momento della scomparsa hanno compiuto il 65esimo anno di età, non siano titolari di pensione e risultino a carico del defunto.

Ma anche possono usufruirne i fratelli celibi e le sorelle nubili del pensionato che al momento della morte di quest’ultimo siano inabili al lavoro, non siano titolari di pensione, siano a carico del deceduto. La Corte Costituzionale, qualche giorno fa, ha stabilito infine che la pensione di reversibilità dei nonni deve essere concessa non solo ai nipoti minorenni, ma anche ai maggiorenni orfani dei genitori e inabili al lavoro. Leggi anche l’articolo —> Perché la pensione di aprile è più bassa: le ultime novità dall’Inps

 

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