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Piero Angela a ruota libera su negazionisti e virologi: «C’è sempre stata gente con idee strane»

26/09/2020 12:42 - Aggiornamento 26/09/2020 12:50

La terza edizione del CICAP Fest, intitolato quest’anno “La sfida è adesso. Ri-partire con la scienza affrontando il cambiamento, l’imprevisto e l’improbabile”, non poteva che essere dedicata alla ripartenza. L’evento, che ha preso il via ieri, venerdì 25 settembre 2020, tutti i giorni fino al 18 ottobre, trasmetterà online conferenze, laboratori per ragazzi, spettacoli e incontri con le scuole. Ogni domenica poi l’appuntamento con il fondatore dell’associazione, il divulgatore scientifico e condottore Piero Angela, che ha rilasciato un’intervista al giornale ‘Open’.

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Piero Angela

Piero Angela a ruota libera su negazionisti e virologi: «C’è sempre stata gente con idee strane»

A proposito dei negazionisti di Roma che temono la dittatura sanitaria Piero Angela ha detto: «Il fatto è che c’è sempre stata gente con idee strane e sempre ci sarà. Nella mia esperienza, ho visto che se anche dimostri che i fatti sono il contrario di ciò che le persone credono, queste continueranno a credere a ciò che vogliono. D’altro canto, ci sono altre persone che semplicemente sono male informate e che possono essere ricondotte alla ragione. Nella mia carriera mi è capitato di incontrarne», ha affermato il divulgatore scientifico, che poi ha sottolineato: «Ecco perché è meglio impegnarsi per parlare con chi è poco informato e vuole capire, anziché tentare di far cambiare idea a chi vuole solo credere. Come cerchiamo di fare anche noi con il Cicap e in questi giorni, in particolare, con il Cicap Fest».

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«Spesso virologi, medici ed esperti sono un po’ tirati per la giacchetta dai miei colleghi giornalisti»

Piero Angela ha speso anche qualche parola sui tanti virologi ed esperti scientifici in tv che commentano l’andamento del Coronavirus: «Nella scienza si può affermare qualcosa solamente dopo che è stata verificata. Il fatto è che quando nasce un problema nuovo, in cui queste verifiche non sono ancora state effettuate, ci possono essere giustamente ipotesi diverse per cercare di spiegare il fenomeno. E quindi, finché non ci saranno le verifiche, restano solo ipotesi. Seconda cosa, spesso virologi, medici ed esperti sono un po’ tirati per la giacchetta dai miei colleghi giornalisti, che insistono per avere un parere. Loro danno la loro opinione, ma anche se formulata da uno scienziato resta sempre un’opinione».

Piero Angela

Piero Angela sulla possibilità dea seconda ondata: «Sono in comportamenti delle persone che contano»

Sulla possibilità di una seconda ondata il papà di ‘SuperQuark’ ha detto fermo: «È molto semplice: mascherine e distanziamento! Sono i comportamenti delle persone quelli che contano. Se la gente rispetta queste semplici regole non c’è contagio, o ce n’è poco, non fa in tempo a diventare un problema di massa. (…) Per quanto riguarda la capacità di far fronte a una pandemia, non è così semplice saperlo in anticipo. Il fatto è che non si può sapere che cosa succederà e, dunque, a posteriori le scelte possono sempre sembrare giuste o sbagliate. È un po’ come l’asino di Buridano: se fai qualcosa ed è superflua ti criticano, se non la fai ti criticano ancora di più. Una cosa però è certa, e cioè che il sistema sanitario italiano ha dimostrato di essere molto efficiente e direi anche eroico: molti medici, infermieri e personale sanitario si sono ammalati o sono morti per compiere il proprio lavoro. Non dobbiamo dimenticarcelo mai».

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L’importanza dell’istruzione: «Io a scuola mi sono annoiato molto, poi ho studiato le stesse cose per conto mio…»

Nel corso dell’intervista Piero Angela è tornato a parlare dell’importanza dell’istruzione: più volte, in altre occasioni, il giornalista ha dichiarato di volere una scuola più divertente. «Io a scuola mi sono annoiato molto, poi ho studiato le stesse cose per conto mio con grande piacere. Allora, forse, il problema è quello di provare a coinvolgere e interessare i ragazzi. Solo che non è facile, possiamo dirlo a parole, ma nella pratica è difficile. Un modo, forse, potrebbe essere quello di creare dei gruppi di ragazzi impegnati a lavorare su progetti di ricerca, non dico solo di scienza, ma anche di storia, filosofia, arte… Magari devono scoprire qualcosa, andare a cercare, anche sul web, imparando a riconoscere fonti attendibili da quelle che non lo sono», ha dichiarato il giornalista. Sull’eventualità di essere nominato senatore a vita il divulgatore scientifico ha detto: «Quando una volta c’è stato l’inizio di una campagna da parte di un giornale per raccogliere firme a mio favore, io l’ho subito bloccata. Alla Rai ho rifiutato, negli anni, la direzione di un telegiornale e di una rete… Non sono fatto per certi ruoli. Ne sono sempre stato molto lusingato, naturalmente, ma come dicono a Milano: ofelè fa el to mesté. A ciascuno il suo mestiere». Leggi anche l’articolo —> Scuola Coronavirus, lo sfogo di una responsabile Covid: «Dopo appena 10 giorni è un inferno»

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