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Il prezzo della benzina è alle stelle, ma le accise non si toccano: cosa finanziano

09/03/2022 11:42 - Aggiornamento 09/03/2022 11:46

Una situazione insostenibile quella del caro benzina, ennesima mazzata per famiglie e imprese. E si moltiplicano le proteste nel nostro paese, da Nord a Sud. Il malcontento giustificato dei camionisti rischia sul serio di mandare in blocco il Paese, non solo di penalizzare fortemente il settore dell’autotrasporto. D’altronde il costo della benzina è arrivato alle stelle: il prezzo alla pompa supera da diverse settimane 1,8 euro al litro di media, e in qualche caso ha sfondato persino il tetto record dei 2 euro al litro. È vero, la colpa è del petrolio, aumentato come molte altre materie prime, ma come sottolinea Paolo Lorenzi sul «Corriere della sera», “il costo del carburante è solo una voce, tra le tante, che compongono il prezzo finale”. Difatti “la fiscalità incide molto più di quanto si pensi, nel caso dell’Italia arriva al 59% di quanto sborsiamo per un pieno di benzina”.

leggi anche l’articolo —> Caro carburanti, gli italiani spendono il 22% in più per un pieno

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Il prezzo della benzina è alle stelle, ma le accise non si toccano: cosa finanziano

Nel suo interessante articolo Paolo Lorenzi spiega che il peso fiscale che appesantisce il prezzo del carburante affonda le sue radici nel tempo: “Da quasi 90 anni i governi italiani si sono sempre attaccati alle tasche degli automobilisti quando servivano soldi, con la scusa degli eventi eccezionali. Passata l’emergenza, gli aumenti (le cosiddette accise) sono però rimasti al loro posto e oggi gravano sul prezzo della verde alla pompa per ben 728 centesimi, sui quali si paga anche l’Iva (la tassa sulla tassa, un’altra assurdità), vale a dire altri 321 centesimi considerando l’aliquota del 22%. Il peso fiscale su un litro di benzina arriva così a 1,049 euro (fonte Unione energia per la mobilità)”, i chiarimenti del giornalista sul «Corriere» alla sezione “Motori”. La prima accisa è stata introdotta nel 1935: 0,1 centesimi per sostenere la guerra d’Abissinia, ma nel 1936 furono aggiunti ulteriori 1,9 centesimi per finanziare il conflitto in Etiopia. Poi è stata la volta della crisi di Suez, il disastro del Vaiont, i vari terremoti che hanno colpito l’Italia.

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Peggio di noi la Grecia: dove si viaggia meglio? In Spagna

E ancora: la missione in Bosnia nel 1996. L’ultima voce risale al 2014, 0,0024 centesimi imposti con il decreto Fare, rimasto in vigore un solo anno, “caso anomalo visto che continuiamo a foraggiare guerre inesistenti ed emergenze superate da tempo”, sottolinea Lorenzi. In Italia abbiamo infatti 19 accise in vigore. Peggio di noi? Solo la Grecia. Chi sta meglio invece è la Spagna. Dove si viaggiava già a cifre tanto esponenziali? Il Paese dove si paga di più per un pieno è l’Olanda: già a gennaio di quest’anno il costo del carburante aveva giù superato in media i 2 euro. Leggi anche l’articolo —> Quanto costa oggi la benzina in Italia? E negli altri Paesi? Rincari evidenti ovunque

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