Benzina e diesel son tornati al prezzo che avevano prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Già da ieri sera il costo è sceso sotto i due euro al litro. L’intervento voluto dal governo ha avuto gli effetti sperati. Un taglio quello delle accise che nel complesso vale 30,5 centesimi per ogni litro di carburante e che durerà per trenta giorni. Lo sconto però, come riferisce «SkyTg24» appare un po’ più corposo di quanto annunciato dal momento che con la riduzione dell’accisa bisogna ricalcolare l’Iva. La situazione è così in tutta Italia e i benzinai si stanno adeguato alla modifica del prezzo. Gli automobilisti preoccupati per eventuali rialzi pare che si stiano mettendo in fila un po’ ovunque: il pieno infatti in media costa 15 euro in meno.
Scende il prezzo della benzina: da oggi e per circa un mese il pieno costerà 15 euro di meno
Da oggi e per circa un mese le aliquote accise saranno per la benzina di 478,40 euro per 1.000 litri e, per il diesel, di 367,40 euro per 1.000 litri. L’accisa sulla benzina “pre decreto” è pari a 72,8 centesimi di euro per ogni litro (parliamo della seconda più alta d’Europa) e quella sul gasolio è la più esosa della Ue, 61,7 cent al litro. Come spiega «Today» comporterà meno 25 centesimi al litro per entrambi i carburanti cui aggiungere l’iva per un totale di circa 30 centesimi in meno al litro. Una stima di risparmio, secondo il Codacons, di circa 15 euro a pieno.
Sui prezzi ha riferito in Parlamento il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, sottolineando come le tariffe salgano all’aumento del costo del petrolio in modo «immediato, mentre l’adeguamento alla riduzione del prezzo del greggio è ritardato». Lo stesso Cingolani ha detto che nell’ultimo anno il costo del gas importato è triplicato: «Stiamo pagando un prezzo che non ha nulla a che vedere con il costo della materia prima».
Draghi ha evidenziato come Bruxelles «si confronterà sull’aumento dei prezzi”
A proposito del caro energia si è espresso anche il presidente Mario Draghi durante le comunicazioni alla Camera dei deputati in vista del Consiglio europeo. Secondo il premier la strada da fare è ancora lunga. Draghi ha evidenziato come Bruxelles «si confronterà sull’aumento dei prezzi, ancora molto alti rispetto ai livelli storici, più di 5 volte rispetto a un anno fa». C’è la necessità di altri interventi e di una «risposta europea, serve una gestione comune del mercato dell’energia». Leggi anche l’articolo —> Bonus benzina 2022, a quanto corrisponde e chi può beneficiarne: come funziona