Putin e il nucleare. La situazione geopolitica mondiale è in grande bilico e scenari apocalittici sembrano intravedersi all’orizzonte. Eppure secondo il direttore del blog specialistico “Difesa & Sicurezza” Francesco Bussoletti, già inviato di guerra e firma de Il Velino, Putin e il nucleare (dovrebbero) avere i giorni contati. Lo ha spiegato in un prezioso intervento a “Bagheera – Manuale di sopravvivenza dalla giungla quotidiana” su Radio Cusano Campus. (Continua a leggere dopo la foto)
Putin e il nucleare, l’esercito invisibile degli hacker di mezzo mondo in difesa dell’Ucraina
“La guerra ce la faranno vincere gli hacker”, ha detto Bussoletti. “Putin non potrà combattere contro tutto il mondo perché, parallelamente agli attacchi militari, sta subendo un’offensiva mondiale da parte loro dopo che Kiev l’ha apertamente chiesto. Sta facendo il suo anche Anonymous ma soprattutto è stato creato l’It Cyber Army che è un esercito di volontari da tutto il globo e di tutte le dimensioni che sta programmando per colpire la Russia da remoto. Praticamente è un esercito invisibile e incontrollabile che non si può contenere.”
I tempi delle trattative e il ruolo dell’Italia
“Le trattative tra Russia e Ucraina sono davvero partite al confine con la Bielorussia,
lo confermiamo – afferma il direttore di “Difesa & Sicurezza” – ma bisogna sempre tenere a mente che i tempi saranno piuttosto lunghi. Non è che parlano direttamente Putin e Zelensky ma loro persone di fiducia che poi tornano in sede e riportano ai capi. Le contro-risposte, poi, dovranno fare lo stesso percorso all’inverso rendendo tutto più farraginoso.”
Sulle richieste concrete della Russia, invece dice: “La Russia chiede il riconoscimento internazionale della Crimea che non ottenne dopo l’annessione ma, soprattutto, impone la demilitarizzazione dell’Ucraina che significa togliere influenza della Nato ad Est dove, secondo Putin, ci si era allargati troppo.”
Infine il ruolo dell’Italia e la polemica sugli aiuti militari. “Chi si appella all’articolo 11 della Costituzione per polemizzare sull’aiuto dell’Italia alle spedizioni di risorse e armi in Ucraina non conosce davvero il funzionamento delle nostre istituzioni. La guerra è “ripudiata” a meno che non sia “di difesa” e cioè in risposta ad una chiara e pericolosa aggressione. E questo è il caso, avendo la Russia invaso l’Ucraina.”