Quarta ondata Covid Italia quando? Ieri si è registrato il numero più basso di vittime dallo scorso 14 ottobre, ma lo spettro di un nuovo lockdown è dietro l’angolo. A parlarne oggi, come riporta anche “Il Messaggero”, Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema, ospite ad “Agorà” su Rai3. Durante l’estate «si vive di più all’aperto e in genere si esce da un lockdown, quindi il virus gira meno», ma «bisogna prepararsi in maniera molto molto seria per ottobre», ha spiegato il consulente del commissario per l’emergenza Coronavirus.
leggi anche l’articolo —> Covid in Italia: oggi 2.949 nuovi casi su 164mila tamponi, calano ancora i ricoverati
Quarta ondata Covid Italia quando? Le tre mosse per evitarla
L’ex direttore esecutivo dell’Ema, Guido Rasi, ha detto che per scansare il rischio di una quarta violenta andata sono tre le mosse da seguire: riprendere il tracciamento, sequenziare il virus per monitorare le sue varianti e infine verificare l’immunità per pianificare una terza dose. Proprio sul problema delle varianti l’esperto ha detto: «L’immunità cresce solo tra il 15esimo e il 21esimo giorno, ma nei primi 7 giorni dalla prima dose è come se non ci si fosse vaccinati. Insomma bisogna stare molto cauti soprattutto nei primi 21 giorni e finché non si è concluso il ciclo vaccinale». Leggi anche l’articolo —> Da domani via libera alle riaperture dei locali al chiuso: cosa cambia
Ad “Agorà” l’intervento del microbiologo Guido Rasi
Il Coronavirus resta il nemico da abbattere, vietato abbassare la guardia: se «il primo pilastro della strategia è mettere in sicurezza i vulnerabili, il secondo è interrompere la circolazione in quelli che sono i grandi protagonisti della mobilità: dai 12 ai 30 anni, vaccinandoli massivamente adesso», ha ricordato il microbiologo dell’università Tor Vergata di Roma. Essenziale è continuare a seguire comportamenti corretti: «Si può riprendere la tracciatura. Si può e si deve fare la tracciatura si devono fare le sequenze dei pochi casi perché lì si intercettano le varianti, e bisogna fare un minimo di sierologia per vedere chi è immune e chi no, e se fare questa terza dose famosa», ha insistito Rasi. E infine qualche parola sul rientro a scuola: «Bisogna stare molto attenti! Bisogna puntare sulla tracciabilità perché con 50 casi su 100mila si può e si deve fare una tracciabilità capillare». Leggi anche l’articolo —> Covid, Speranza: “Siamo in una nuova fase, probabile terza dose di vaccino”