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Reddito di cittadinanza, scontro tra i partiti: governo Draghi studia possibili soluzioni

06/09/2021 14:30 - Aggiornamento 06/09/2021 14:39

Reddito di cittadinanza come cambia? Sulla misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale i partiti sono ancora divisi. La stessa maggioranza del governo Draghi non è di parere unanime: Pd e Cinque Stelle difendono il RdC, pur ribadendo la necessità di riformarla. Lega e Fratelli d’Italia auspicano, invece, che esso venga presto abolito. Se Salvini ha già annunciato un emendamento alla manovra per il taglio dei fondi alla misura, cavallo di battaglia dei grillini, Renzi ha evocato addirittura un referendum per bloccarlo.

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Reddito di cittadinanza come cambia, scontro tra i partiti: le possibili soluzioni del governo Draghi

Con la nota di aggiornamento al Def, che dà indicazioni sui primi indizi della manovra d’autunno, si riaccende il dibattito sul reddito di cittadinanza. Il presidente della Camera, Roberto Fico, durante una manifestazione elettorale del MoVimento a Napoli, è intervenuto per difendere la misura pensata per combattere la povertà. «È una misura importantissima per le persone in difficoltà. Se ci sono dei miglioramenti da fare si faranno, ma il reddito rimane. Il M5S lo difenderà», ha spiegato Fico. Dello stesso avviso l’ex premier Conte, ora leader dei grillini, che nei giorni scorsi ha detto: «C’è chi propone l’abolizione del reddito di cittadinanza. È una polemica sterile: il reddito è una misura di necessità, non possiamo tornare indietro. Ragioniamo per migliorarne ancora più l’efficacia». Il Pd segue la linea “draghiana”: «Siamo a favore che si modifichi o si migliori», le parole del segretario Enrico Letta, che ha aggiunto: «Si parta dalle cose che non hanno funzionato, ma si mantenga un intervento a favore della povertà che esiste nel nostro Paese».

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Meloni: «È metadone dello Stato». Replica dura di Orlando: «Non si rende conto di che cos’è la povertà»

Chi è fortemente contraria al reddito di cittadinanza la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «È metadone di Stato, ‘ti mantengo nella tua condizione’, non è un provvedimento di sviluppo». Sulla stessa posizione anche Matteo Salvini, capo della Lega, che però in passato ha votato a favore dell’introduzione della misura durante il governo gialloverde. «Il reddito di cittadinanza si è rivelato sbagliato. Lo abbiamo votato ma riconoscere un errore è segno di saggezza», ha rimarcato il segretario del Carroccio. Dichiarazioni forti che hanno fatto montare su tutte le furie il ministro del Lavoro Andrea Orlando: «Reddito di cittadinanza come il metadone? Non rispondo perché chi usa queste metafore probabilmente non si rende conto di che cosa è la povertà. Credo che ci siano delle modifiche da fare, ma credo anche che sarebbe un passo indietro per il nostro Paese se tornasse ad essere tra le poche nazioni a non avere uno strumento di contrasto alla povertà».

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Reddito di cittadinanza come cambia? L’idea di Giorgetti

Come potrebbe cambiare il reddito di cittadinanza? La misura, così com’è, costa circa 7-8 miliardi l’anno. Ed è per questo che se ne discute molto in vista della manovra economica. La linea di Palazzo Chigi sembra moderata: Draghi pare sia intenzionato a tenere in vita lo strumento, ma vuole potenziare i controlli e soprattutto vuole rendere più veloce l’accesso al lavoro dei beneficiari. Sui correttivi l’esecutivo, come riporta ‘Il Fatto Quotidiano’, è al lavoro con la sociologa Chiara Saraceno, che presiede il comitato per la valutazione del reddito di cittadinanza. Un segnale di apertura è arrivato in queste ore dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, la cui proposta è di «trasformare il Rdc in lavoro di cittadinanza». La costituzione italiana, come ha sottolineato il leghista «recita che è il lavoro che ci rende pienamente cittadini. Lo sforzo è di trasformare il reddito di cittadinanza». Leggi anche l’articolo —> Reddito di cittadinanza, come potrebbe cambiare: le ipotesi sulla scrivania di Draghi