L’importo del Reddito di cittadinanza potrebbe ridursi presto, almeno per alcuni nuclei familiari. Una novità da addursi ad un cambiamento in ambito operativo. L’Inps ha incluso due nuove categorie di contributi economici nel “Siuss”, il sistema informativo unitario dei servizi sociali. La notizia è stata data con il messaggio n. 1244/2022, con cui è stata comunicata, come riferisce «Money», l’aggiunta appunto al Siuss di due benefici. Misure che d’ora in poi saranno prese in considerazione ai fini del calcolo del sussidio pensato per contrastare la povertà.
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Reddito di cittadinanza potrebbe essere ridotto: arriva la comunicazione dell’Inps
Per rispondere alle esigenze emerse successivamente all’adozione delle norme che disciplinano il Sistema informativo unitario dei servizi sociali – SIUSS o che riguardano prestazioni sociali che devono alimentarlo, il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha consentito, nel tempo, di introdurre nuove categorie di prestazioni sociali rispetto a quelle elencate nella Tabella 1 allegata al decreto interministeriale 16 dicembre 2014, n. 206 (Regolamento del Casellario dell’assistenza). Si tratta, nello specifico, delle categorie seguenti:
- a. A1.05.01 – Contributi economici per affitti erogati dai Comuni a valere sulle risorse del Fondo nazionale a sostegno delle locazioni (L.431/98) non cumulabili con la quota b del Rdc;
- A1.04.03: Misure delle Provincie autonome con finalità analoghe al Reddito di cittadinanza (art. 13, co. 2, D.L. 4/2019).
Come noto, quando si calcola l’importo della misura si tiene conto se nel frattempo il nucleo familiare beneficia di altre prestazioni di sostegno al reddito. In tal caso, l’integrazione spettante a titolo di reddito di cittadinanza si riduce, con la regola che vuole che il Rdc viene calcolato al netto delle prestazioni assistenziali indicate dall’Isee, ma con l’aggiunta di quelle in corso di godimento. Nelle prossime settimane se ne aggiungeranno le due citate in apertura, che andranno a modulare la cifra dell’importo del reddito di cittadinanza. Quest’ultimo prevede due differenti componenti: da una parte l’integrazione al reddito familiare, dall’altra il rimborso per le spese per l’affitto per un massimo di 280 euro mensili. In alternativa la famiglia può ricevere un contributo, che però si riduce a 150 euro mensili, a titolo di rimborso per la rata del mutuo.
Di che si tratta
“I contributi concessi ai sensi del presente decreto non sono cumulabili con la quota destinata all’affitto del cd. reddito di cittadinanza di cui al decreto-legge 28 gennaio 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, e successive modificazioni ed integrazioni, come stabilito dall’art. 1, comma 5, del decreto ministeriale 12 agosto 2020. Pertanto, i comuni, successivamente alla erogazione dei contributi, comunicano all’INPS la lista dei beneficiari, ai fini della compensazione sul reddito di cittadinanza per la quota destinata all’affitto”. Ed è in merito a tale adempimento che l’Istituto ha previsto di gestire i dati afferenti ai descritti contributi affitto erogati dai Comuni a decorrere dal 2021, rendendoli disponibili, così come inviati dagli stessi Comuni al SIUSS – Casellario assistenza alla procedura Reddito di Cittadinanza (RdC), attuando in modalità automatizzata le dovute compensazioni.
I dati relativi ai contributi affitto in questione dovranno essere trasmessi al SIUSS come “prestazioni periodiche” indicando obbligatoriamente: la data inizio dell’erogazione; la data fine dell’erogazione e l’importo mensile erogato. La comunicazione, come per il contributo per l’affitto, dovrà essere inviata al Siuss entro un termine di 15 giorni dal loro riconoscimento: tale compito non compete a chi ne beneficia, bensì agli enti erogatori. Leggi anche l’articolo —> Decreto energia, misure contro gli aumenti e la benzina: le novità