Reddito di emergenza e reddito di cittadinanza, qual è la differenza? Con il nuovo Decreto Sostegno il primo è stato rinnovato per tre mensilità, e il secondo è stato rifinanziato. I due fondi, però, non sono uguali e, oltre a non essere compatibili se non in casi eccezionali, rispondono a regole ben differenti. Cerchiamo di capire meglio, quindi, in cosa si distinguono i due indennizzi volti ad aiutare le persone che si trovano in una particolare difficoltà economica, dovuta alla pandemia o meno.
Reddito di emergenza e reddito di cittadinanza, perchè sono incompatibili
Partiamo dallo spiegare che cos’è il reddito di emergenza e in cosa di differenzia dal reddito di cittadinanza. Introdotto dal governo Conte Bis, il primo è stato pensato per aiutare le famiglie che stanno vivendo situazioni di particolare difficolta economica a causa della pandemia. Con il nuovo Decreto Sostegno, poi, è stato rinnovato per le mensilità di marzo, aprile e maggio 2021. E’ destinato a quei nuclei famigliari nei quali le persone sono momentaneamente senza reddito e non percepiscono altri sostegni economici. Se si riceve già il Reddito di cittadinanza, quindi, non si può ottenere anche quello di emergenza. Inoltre, i componenti del nucleo familiare non devono aver ricevuto nemmeno una delle indennità comprese nell’articolo 10 del Decreto, quindi quelle volte ai lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo o dello sport.
Il reddito di emergenza, però, è compatibile con la Naspi scaduta tra luglio 2020 e febbraio 2021, nel solo caso in cui i titolari abbiano un reddito ISEE inferiore a 30mila euro. Inoltre, i beneficiari non devono essere titolari di un contratto subordinato, a meno che non si tratti di lavoro intermittente senza diritto all’indennità di disponibilità. Lo stesso vale per la collaborazione coordinata e continuativa, o per la pensione diretta o indiretta: in queste situazione non si ha diritto al reddito di emergenza. L’indennità, infatti, è cumulabile solo con l’assegno ordinario di invalidità o prestazioni analoghe.
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REM, chi può richiederlo
Vediamo ora quali sono i requisiti richiesti per ottenere il reddito di emergenza. Innanzitutto, è necessario avere la residenza in Italia. Inoltre, il reddito familiare a febbraio 2021 deve essere inferiore all’importo riconosciuto come reddito di emergenza con soglia incrementata di un dodicesimo del valore annuo di locazione, come da dichiarazione ISEE, per le famiglie che vivono in affitto. L’ISEE, poi, deve essere inferiore a 15mila euro. E il patrimonio mobiliare familiare 2020 deve essere inferiore a 10.000 euro. A questi si sommano 5.000 euro per ogni componente successivo al primo entro un massimo complessivo di 20.000 euro. Nel caso in cui però ci fossero componenti con disabilita grave o non autosufficienti, allora il valore massimo si alza a 25.000 euro.
Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, invece, questa indennità spetta alle persone disoccupate o a coloro che hanno un lavoro saltuario e detengono un reddito ISEE inferiore ai 9.360 euro annui. Anche in questo caso, però, valgono i requisiti patrimoniali. Nel 2021, poi, se avviene la stipula di uno o più contratti di lavoro subordinato a termine comporti un aumento del reddito familiare fino al limite massimo di 10.000 euro all’anno, il beneficio economico è sospeso per la durata del rapporto di lavoro. Ma fino a un massimo di sei mesi. Chi decide di usufruire del Reddito di cittadinanza, deve firmare un Patto per il lavoro. Con esso ci si impegna ad accettare le offerte di lavoro congrue proposte dal Centro per l’impiego. Dopo un massimo di tre rifiuti, infatti, si perde automaticamente il diritto a riceverlo.
Reddito di emergenza e reddito di cittadinanza, durante e importi
Il reddito di emergenza viene erogato una tantum e, al momento, il suo rinnovo è di tre mesi. Secondo le ultime indicazioni, bisogna presentare la domanda entro il 30 aprile tramite le modalità e il modello stabiliti dall’Istituto di previdenza. Il suo valore base è di 400 euro, moltiplicato però per la scala di equivalenza ISEE che assegna un valore a ogni componente familiare. Al massimo, si può arrivare a ricevere 800 euro a nucleo familiare e 840 in caso di presenza di un componente con gravi disabilità o non autosufficiente. Per quei nuclei familiari che vivono in una casa in affitto, “fermo restando l’ammontare del beneficio, la soglia è incrementata di un dodicesimo del valore annuo del canone di locazione come dichiarato ai fini ISEE”.
Il reddito di cittadinanza, invece, è possibile riceverlo per 18 mensilità rinnovabili se persistono i requisiti. Viene erogato tramite una tessera elettronica, e lo si può utilizzare per pagare le spese primarie della famiglia. Solitamente, è pari a 780 euro a persona, ma se si ha una casa di proprietà si abbassa fino a 380 euro. >> Tutte le notizie di UrbanPost