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Eutanasia, referendum inammissibile per la Consulta: le reazioni della politica e non solo

16/02/2022 09:33 - Aggiornamento 16/02/2022 09:35

Nella serata di ieri, 15 febbraio 2022, la Corte Costituzionale ha reso noto di aver ritenuto inammissibile il referendum sull’eutanasia, presentato dall’Associazione Luca Coscioni e dai Radicali. Soddisfazione dall’associazione «Pro Vita & Famiglia», da mesi impegnata per contrastare il quesito referendario volto all’abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice Penale, quello riferito all’omicidio del consenziente. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni.

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Referendum eutanasia legale inammissibile per la Consulta: le reazioni del mondo della politica e non solo

La Consulta dice no al quesito referendario sull’eutanasia. “La Corte costituzionale si è riunita oggi in Camera di consiglio per discutere sull’ammissibilità del referendum denominato Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)”, si legge in una nota. La Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario “perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili”. Una notizia che ha scatenato delle reazioni immediate: ”Il cammino verso la legalizzazione dell’eutanasia non si ferma. Certamente, la cancellazione dello strumento referendario da parte della Corte costituzionale sul fine vita renderà il cammino più lungo e tortuoso, e per molte persone ciò significherà un carico aggiuntivo di sofferenza e violenza. Ma la strada è segnata”, le parole in una nota dell’Associazione Luca Coscioni.

Non verrà lasciato nulla di intentato: “Il prossimo appuntamento è per l’11 e 12 marzo a Varsavia, per il Congresso del Movimento paneuropeo Eumans convocato insieme all’associazione Luca Coscioni per aprire un fronte europeo di iniziative per la libertà di scelte di fine vita e per l’abrogazione delle norme proibizioniste a livello europeo”, si legge ancora.

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Cappato: «Una brutta notizia per la democrazia»

Marco Cappato, sempre dell’Associazione Luca Coscioni, ha detto: “Questa per noi è una brutta notizia. È una brutta notizia per coloro che subiscono e dovranno subire ancora più a lungo. Una brutta notizia per la democrazia. Sull’eutanasia proseguiremo con altri strumenti, abbiamo altri strumenti. Come con Piergiorgio Welby e dj Fabo. Andremo avanti con disobbedienza civile, faremo ricorsi. Eutanasia legale contro eutanasia clandestina”. Amarezza anche da parte di Mina Welby, che all’«Ansa» ha confidato: “Provo tanta tristezza pensando alle persone più vulnerabili le cui richieste resteranno inascoltate. Io ero sicura che la corte avrebbe deliberato a favore di questo referendum e sono rimasta molto delusa. Rimane l’ultima ‘speranza’ del Parlamento…vorrei personalmente fare qualcosa per sensibilizzare al tema, non so ancora cosa”. 

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Referendum eutanasia, la Consulta dice no: per Letta ora bisogna spingere per approvare la legge sul suicidio assistito

Giovedì pomeriggio riprenderà l’esame della proposta di legge sul fine vita alla Camera. “La bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum sull’eutanasia legale deve ora spingere il Parlamento ad approvare la legge sul suicidio assistito, secondo le indicazioni della Corte stessa”. Queso il tweet del segretario del Pd, Enrico Letta. Subito dopo sono arrivate le dichiarazioni di Giuseppe Conte, leader del M5s: “Ci conforta che con il testo Perantoni, noi abbiamo un progetto normativo ben articolato. Ora quindi dobbiamo correre più decisi, sollecitare le altre forze politiche per portare avanti il nostro progetto”. E ancora: “L’imperativo morale è dare una risposta al paese e alle tante persone in difficoltà che chiedano procedure chiare e trasparente davanti a condizioni di vita che appaiono irreversibili. Noi su questo dobbiamo essere in prima fila a incitare le altre forze politiche”, ha dichiarato l’ex premier. “Sono dispiaciuto, la bocciatura di un referendum non è mai una buona notizia”, ha affermato il segretario del Carroccio Matteo Salvini.

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Meloni: «Quesito inaccettabile ed estremo, decisione sacrosanta»

Per Giorgia Meloni di Fratelli di Italia la decisione della Corte Costituzionale è sacrosanta: “Un quesito inaccettabile ed estremo che avrebbe scardinato il nostro ordinamento giuridico, da sempre orientato alla difesa della vita umana e alla tutela dei più fragili e deboli. Una sentenza di buon senso. C’è ancora spazio nel nostro ordinamento per difendere il valore della vita, come Fratelli d’Italia intende fare con il suo impegno”. Come dicevamo in apertura, esulta Antonio Brandi, presidente di «Pro Vita&Famiglia», che ha parlato di sconfitta del «populismo bioetico»: “Siamo grati alla Corte per il coraggio con cui non si è fatta intimidire da pressioni politiche e mediatiche di ogni genere”. “È stata sventata una deriva mortifera, ma incombono ancora spinte eutanasiche che ora il Parlamento è chiamato a scongiurare”, l’osservazione di Jacopo Coghe del Comitato ‘No all’Eutanasia Legale’. Leggi anche l’articolo —> Referendum Eutanasia Legale, la campagna lanciata dall’associazione “Luca Coscioni”