Provocazione, sui Navigli, di Cristina Donati Meyer, street artist milanese, nel primo giorno utile per il voto per il referendum sul taglio del numero dei parlamentari e, in alcune Regioni, anche per le elezioni regionali. Nel corso di domenica, 20 settembre 2020, è stato affisso un murales ‘La congiura di palazzo’, che rivisita l’opera ‘La morte di Cesare’ di Vincenzo Camuccini, conservata a Napoli, Museo di Capodimonte. C’è il presidente del consiglio Giuseppe Conte nei panni di Giulio Cesare e ci sono i due Matteo della politica italiana, Renzi e Salvini, in quelli dei congiurati, che gli puntato i coltelli alla gola. Tutto sotto lo sguardo dell’ex senatore Dennis Verdini.
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Renzi e Salvini accoltellano Conte come Cesare: spunta murales sui Navigli
«Nel caso in cui dovesse prevalere il ‘no’ – sottolinea l’artista in una nota – auspicato soprattutto dalle formazioni di destra, e le elezioni amministrative-regionali dovessero consegnare un quadro deludente per il centrosinistra e i 5 Stelle, sarebbero molti i senatori ad alzare i coltelli, brandendoli contro il premier Conte. Tra questi, sicuramente i due Matteo, Renzi e Salvini, il primo interessato a una legge elettorale ‘salva cespugli’, il secondo a correre all’incasso delle urne nazionali». Leggi anche l’articolo —> Vaccino Coronavirus, Speranza: «Prime dosi entro fine anno»
Una rivisitazione dell’opera di Camuccini ‘La morte di Cesare’
Cristina Donati Meyer ha affisso sul muro di un ponte sui Navigli ‘La congiura di palazzo’, una rivisitazione dell’opera di Camuccini ‘La morte di Cesare’. Il riferimento storico è alla celebre congiura ordita da Pompeo contro Giulio Cesare, avvenuta il 15 marzo del 44 a.C. per mano di un gruppo di circa venti senatori che ritenevano sé stessi difensori dell’ordinamento repubblicano. Sulla spinta di Pompeo, questi uccisero così Cesare, accusandolo di volersi autoproclamare re di Roma. Il «cesaricidio» ha assunto nel tempo il significato ideologico di estremo tentativo di difendere i valori delle libertà civili o, al contrario, quello di conservare i valori della tradizione messi in pericolo da una minaccia giudicata come dispotica ad ogni costo. Leggi anche l’articolo —> Matteo Salvini, con una lettera il leader della Lega punta tutto sul vittimismo