Renzi al Senato – 19 gennaio 2021. «La storia volge al termine, serve governo più forte». Così il leader di Italia Viva nel suo discorso nell’Aula Madama, in vista del voto di stasera al Senato. «Pensiamo che per la drammaticità della pandemia, della tragedia, in corso, ci sia bisogno di un governo più forte. Non basta la narrazione de ‘gli altri Paesi ci copiano, siamo un modello’», ha esordito l’ex premier, che ha ribadito la sua posizione, sottolineando le ragioni per cui ha aperto la crisi di governo nel pieno dell’emergenza Covid. «Non è stata aperta ancora una crisi istituzionale perché lei non si è dimesso», ha affermato il senatore toscano.
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Renzi al Senato: «Serve governo più forte», poi in Aula svela retroscena su Conte
«Noi non abbiamo chiesto a lei di essere accontentati, abbiamo chiesto di aprire in Parlamento un grande dibattito sul futuro del Paese, ma lei ha avuto paura di salire al Quirinale, perché ha scelto un arrocco che spero sia utile per lei ma credo sia dannoso per le istituzioni», ha dichiarato Matteo Renzi. «Saremo maledetti dai nostri figli se non investiamo sulla scuola, se non investiamo sulla sanità. Ora o mai più perché questo è l’anno del G20 in Italia», ha detto il leader di Italia Viva. E ancora: «Ora o mia più per l’economia. I nostri ragazzi pagheranno il conto più di altri di questa crisi. Ora o mai più per il Mes», ha rimarcato il senatore.
«Quando sono venuto a trovarla, lei mi ha detto con grande gentilezza se ero interessato a incarichi internazionali, e io le ho detto di no»
«Chi perde Conte? Conte, Renzi, Iv? Mi viene in mente zio Crocifisso riceve la notizia che nella battaglia qualcuno è morto. E chi è che ha perso? ‘Nessuno’. Noi non abbiamo perso niente. È l’Italia che sta perdendo la più grande occasione. Le poltrone, gli incarichi passano, questa occasione no», ha dichiarato sempre Renzi. Rivolgendosi a Conte, il senatore ha detto: «Le chiedo: faccia un passo in avanti, non trasformi la crisi di governo solo in una mera distribuzione di incarichi. Io capisco che lei arrivi alla politica al primo incarico da premier. Le è mancata la gavetta, le battaglie vinte e perse. E lei immagina che la politica sia davvero solo l’arte del governo. Ma in questa arte del governo non possiamo limitarci a dare una poltrona all’uno e all’altro. Lei ha dato più questa impressione», ha proseguito. Poi la chiosa, che è un clamoroso retroscena: «Quando sono venuto a trovarla, lei mi ha detto con grande gentilezza se ero interessato a incarichi internazionali, e io le ho detto di no», ha detto il toscano. Leggi anche l’articolo —> Salvini “getta fango” su Conte : «Per la maggioranza dovrà richiamare in servizio anche loro….»