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Ristoranti, Marras (pres. Fir): “Ci hanno dato come probabile la riapertura il 26 aprile”

14/04/2021 09:28 - Aggiornamento 14/04/2021 17:48

Riapertura ristoranti, “ci hanno dato come probabile data il 26 aprile. Se poi fosse il 3 maggio non cambierebbe molto, l’importante è che sia una riapertura controllata, sicura, per noi ristoratori, ma soprattutto per i clienti. Draghi ha portato cambiamento, sta cercando di far cambiare posizione a Speranza per evitare di continuare a creare allarmismi. Proteste? Serve il dialogo, non serve arrivare allo scontro. Passaporto vaccinale per andare al ristorante è una stupidaggine”. Così Glauco Marras, presidente Fir (Federazione italiana della ristorazione) questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus. (prosegue dopo la foto)

Riapertura ristoranti, Marras (presidente Fir): “L’importante è che sia una riapertura controllata, sicura, per noi ristoratori, ma soprattutto per i clienti”

Sulle riaperture. “Le ultime indiscrezioni che ci sono arrivate parlano di una riapertura anticipata rispetto al 3 maggio –ha affermato Marras-. Ci hanno dato come probabile data il 26 aprile. Se poi fosse il 3 maggio non cambierebbe molto, l’importante è che sia una riapertura controllata, sicura, per noi ristoratori, ma soprattutto per i clienti. La gente ha voglia di uscire, di avere rapporti sociali, di vivere, purtroppo questo virus ce lo porteremo avanti per anni, la scienza ci deve dare l’opportunità di poterlo vivere come una normale influenza”.

“I ristori sono stati molto scarsi, conosco colleghi che hanno ricevuto 3mila euro e hanno dovuto sostenere spese per 13mila euro, afferma Marras. “Ho avuto l’opportunità di incontrare Draghi già diversi anni fa, va ammirato per le sue capacità. Credo che stia portando grossi cambiamenti all’interno del governo, è vero che non è un uomo di comunicazione, ma è pragmatico, cerca di mettere in pratica le sue idee. Draghi ha chiesto in maniera velata al ministro Speranza di cambiare posizione per evitare di continuare a creare allarmismi. Quando a novembre ho chiesto al governo di attuare un lockdown totale di 3 settimane, mi è stato risposto che non era possibile, si è preferito continuare con queste chiusure a singhiozzo. Per ritornare alla normalità del 2019 per tutta la filiera minimo ci vorranno una decina d’anni”.

Le proteste dei ristoratori e il passaporto vaccinale

Sulle proteste dei ristoratori Marras ha una posizione molto equilibrata, che corrisponde a quella della maggioranza degli operatori del settore. “Tante proteste le ho fatte anch’io, non sono d’accordo con quelle pesanti che degenerano in scontri. Serve il dialogo, non serve arrivare allo scontro. Non sono d’accordo sul non mettere la mascherina, deve essere obbligatorio l’utilizzo della mascherina finchè non ci sarà una copertura vaccinale completa”. Sul passaporto vaccinale per entrare nei ristoranti, invece, è tranchant: “E’ una stupidaggine perché non è attuabile. Oggi abbiamo pochi milioni di persone che sono state vaccinate”.