Lo scorso venerdì 16 aprile il Governo ha deciso di allentare le misure di contenimento. Tra queste c’è la riapertura scuole 26 aprile, con didattica in presenza al 100%. Sebbene questa mossa lasci intendere che l’Italia abbia voglia di ricominciare, in realtà la decisione del Governo ha messo a dura prova il mondo scolastico. Le scuole non sono pronte a ripartire. Oggi, 20 aprile 2021, alle 17 il Governo incontrerà le Regioni e gli enti locali per capire come muoversi in vista delle riaperture. Primo nodo fra tutti appunto, quello sulle scuole.
Riapertura scuole 26 aprile: i problemi per la ripartenza
Uno dei primi ostacoli da affrontare per la riapertura delle scuole è il trasporto. A sottolinearlo sono in molti, fra tutti Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia, ha esortato a rivedere i piani. Infatti per come sono gestiti ora i mezzi pubblici è impensabile poter garantire sicurezza con la didattica al 100%. “Con l’apertura al 50% ci si era già spinti ad un buon punto. Ero in disaccordo con la riapertura, non per la scuola in sè, ma per i trasporti. In settimana incontreremo il governo per vedere gli orari di apertura e chiusura delle scuole perché così non va bene. Vogliamo trovare soluzioni ma bisogna raccontare la verità e dire fin dove è possibile arrivare, altrimenti si fanno danni. Meglio dire i limiti con chiarezza e serietà altrimenti non si risolvono i problemi”.
Anche il governatore del veneto Luca Zaia ha sottolineato che i mezzi sono un problema che non va sottovalutato. “Andando al 100% dobbiamo raddoppiare i trasporti. Non ci sono proprio i mezzi sul mercato, perché per legge la capienza è ridotta. Spero che il governo ci ripensi”. Il presidente dell’Associazione presidi del Lazio Mario Rusconi ha raccomandato che il Governo non deve cogliere l’occasione per scaricare i problemi agli enti locali e in particolar modo ai presidi. “La riapertura delle scuole del prossimo 26 aprile prevista dal governo con la presenza al 100% degli studenti delle superiori, più che un atto di fiducia verso la ripresa, ci sembra un ulteriore scaricabarile degli amministratori verso i dirigenti scolastici”. Della stessa linea di pensiero anche i sindacati che dichiarano: “Ci troviamo davanti a un atto di volontà politica non supportato da condizioni reali”. Lo Snals guidato da Elvira Serafini ma anche la Cisl di Maddalena Gissi, fanno notare come sia stata sospesa la campagna vaccinale per il personale della scuola ma ci siano alcune regioni che non hanno raggiunto neppure il minimo delle vaccinazioni.
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Le soluzioni per la riapertura scuole 26 aprile in sicurezza
Tra le ipotesi sul tavolo, quella di orari scaglionati per le entrate negli istituti, mantenendo il 50% di presenza sui mezzi rispetto alla capienza. Il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli ha proposto di tornare alla didattica in presenza al 75% e di lasciare alle scuole la facoltà di regolarsi su questa percentuale. La soluzione più ovvia sarebbe quella di potenziare i mezzi di trasporto e incrementare il personale. Ma il 26 aprile è già il prossimo lunedì e i tempi per un potenziamento del genere sono troppo stretti.
Altro punto chiave da valutare è come gestire la possibilità di contagio. Il Governo sta formulando l’ipotesi di provvedere a fornire alle scuole test salivari rapidi a campione per gli studenti e vaccini in autunno anche ai bambini e ai ragazzi per rendere il ritorno in aula ancora più sicuro. il ministro Bianchi ha assicurato che tutti i problemi che la riapertura delle scuole comporterà li affronterà insieme agli enti locali. “Problemi li affronteremo, non siamo ciechi, né distratti, siamo gente che lavora”.>>Tutte le notizie