Riforma pensioni, “molto perplesso su quota 102 nel 2022 e quota 104 nel 2023, più che uno scalone è un tunnel senza uscita”. A parlare, ai microfoni di Radio Cusano Campus, dei propositi di riforma previdenziale del governo Draghi è Giuliano Cazzola, economista ed esperto di previdenza sociale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Riforma pensioni, l’economista Cazzola: “Servono gradini intermedi, una soluzione che si avvicini a collegare i 62 anni ai 67 della vecchiaia”
“Quota 100 aveva scadenza di 3 anni quindi va a cadere, il problema è vedere cosa si fa quando scade Quota 100″, afferma Cazzola ai microfoni della radio romana. “E’ evidente che con 38 anni di contributi o si aspetta ad arrivare a 42 anni e 10 mesi, che è bloccato fino al 2026, oppure si arriva fino a 67 anni. Non è che è stata abolita la legge Fornero. Adesso si rientra nel percorso ordinario, bisogna trovare dei gradini intermedi, una soluzione che si avvicini a collegare i 62 anni ai 67 della vecchiaia”.
“Sono d’accordo con questo percorso – prosegue l’economista – ma sono molto perplesso dell’individuazione delle quote perché si parla di quota 102 nel 2022 e quota 104 nel 2023. Questo vuol dire che lo scalone si trasforma in un tunnel da cui non si esce. Se io nel 2022 non ho 64 anni e 38 di contributi, magari li posso acquistare successivamente, anche a poca distanza, ma nel 2023 i parametri cambiano e ce ne vogliono 66, quindi entro in un tunnel da cui non esco”.
“Trovo assurdo che questa cosa sia sfuggita, è proprio un errore tecnico incomprensibile”
“Bisognerebbe lasciare almeno 18 mesi tra un gradino e l’altro. Trovo assurdo che questa cosa sia sfuggita, è proprio un errore tecnico incomprensibile. Il governo gialloverde – conclude Cazzola – aveva introdotto il blocco dell’anzianità ordinaria rispetto all’aspettativa di vita, questo canale resta aperto e succede quindi che si chiude Quota 100 e questo lo si lascia aperto. Abbiamo avuto più pensionati su questo canale che su quota 100”.