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Ristori, Zabeo (Cgia Mestre): “30 miliardi sono poca cosa rispetto ai danni della crisi”

19/01/2021 15:43

Sul delicato tema dei ristori per le attività economiche colpite dalla pandemia da Covid questa mattina è intervenuto Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre. “30 miliardi sono poca cosa rispetto ai danni della crisi. Bisogna fare di più e subito altrimenti rischiamo grosso quando finirà il blocco dei licenziamenti”, ha detto ai microfoni di Cusano Italia Tv.

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Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano su Cusano Italia Tv. Lo studioso ha posto nuovamente l’accento sui danni economici della pandemia. La Cgia di Mestre, l’associazione degli artigiani e delle piccole imprese venete, da tempo sta “contabilizzando” le perdite delle categorie economiche più colpite.

In un’analisi pubblicata un paio di giorni da sul suo sito web, l’associazione mestrina ha quantificato in 423 miliardi di euro le perdite finora accumulate dal sistema impresa italiano nell’ultimo anno. E’ evidente dunque che i 29 miliardi finora stanziati con i decreti ristori non siano sufficienti. “Se, infatti, rapportiamo questi 29 miliardi alla stima riferita alle perdite di fatturato registrata l’anno scorso dalle imprese italiane, importo che sfiora i 423 miliardi di euro –  scrive la Cgia – il tasso di  copertura è stato pari a poco meno del 7 per cento circa: un’incidenza risibile. E in attesa dei nuovi ristori previsti nei prossimi giorni, l’arrabbiatura e il malessere  tra gli operatori economici sono sempre più diffusi, in particolar modo tra coloro che conducono attività di piccola dimensione. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.

Ristori, la Cgia di Mestre: “Bisogna fare di più, bisogna fare meglio e presto altrimenti rischiamo grosso”

Secondo il premier Giuseppe Conte l’investimento fatto per i ristori non ha precedenti. “Ha ragione il premier, la cifra è importante in termini assoluti, ma è altrettanto importante la crisi che stiamo vivendo”, ha affermato Zabeo. “Mai negli ultimi 75 anni abbiamo avuto una situazione di difficoltà economica come quella attuale. E’ evidente però che di fronte alla caduta del Pil, alla perdita del fatturato di molte aziende, questi 30 miliardi di euro sono poca cosa, sono insufficienti”.

“Bisogna fare di più, bisogna fare meglio e presto”, ha incalzato Zabeo. “Ci vuole un cambio di marcia perché altrimenti rischiamo grosso. Finora abbiamo anestetizzato la crisi con il blocco dei licenziamenti, ma quando questa misura verrà meno c’è il rischio di un boom di licenziamenti, per questo bisogna aiutare le aziende e fare il possibile, dando contributi a fondo perduto, non c’è alternativa. Il debito che stiamo facendo si abbatte con la crescita, altrimenti siamo spacciati. Se non salviamo le imprese adesso e le lasciamo morire, la gente si troverà per strada e chi pagherà le tasse? Dobbiamo spendere e indebitarci adesso per salvare il salvabile”. >> Le notizie di economia