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Roberta Siragusa «aveva paura di Pietro»: perché lui le diede un pugno, rivelazioni a Quarto Grado

06/02/2021 17:30 - Aggiornamento 06/02/2021 18:11

Roberta Siragusa uccisa a Caccamo: la 17enne aveva l’intenzione di lasciare il fidanzato violento, ma temeva di farlo. Le rivelazioni di un’amica coetanea confermano le terribili indiscrezioni sulla vicenda emerse finora.

“Aveva paura di Pietro”: le rivelazioni dell’amica di Roberta Siragusa

Una coetanea conoscente di Roberta Siragusa è stata intervistata da Quarto Grado ed ha fatto rivelazioni a dir poco inquietanti. “Pietro l’aveva già picchiata, lei voleva denunciare”, ha asserito, confermando di fatto le indiscrezioni già diffuse da giorni circa Pietro Morreale. Il19enne, arrestato con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, a detta di chi conosceva lui e Roberta è un ragazzo violento, morbosamente geloso della fidanzata.

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Il pugno in un occhio che fece spaventare Roberta e la sua famiglia

L’amica della 17enne uccisa a Caccamo (Palermo) la notte a cavallo fra il 23 e 24 gennaio scorsi, ha altresì spiegato perché in estate Pietro avesse sferrato un pugno in pieno volto a Roberta. “Lui le nascondeva che fumava le canne – ha spiegato la ragazza – lei una sera gliel’ha buttata fuori dal finestrino dell’auto, lui si è arrabbiato e le ha dato un pugno”. Un pugno che, secondo quanto ricostruito dal programma Mediaset, aveva lasciato un evidente ematoma sull’occhio di Roberta, che non aveva potuto nasconderlo. Sua madre si era molto preoccupata per l’accaduto e aveva telefonato alla madre di Pietro per parlarne. La donna l’aveva rassicurata dicendole che non sarebbe più accaduto.

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“Roberta non era felice, lo voleva lasciare”

“Roberta – ha concluso la coetanea della 17enne uccisa – diceva che non era felice e lo voleva lasciare, voleva denunciare: non lo ha fatto perché aveva paura, lui la inseguiva e la chiamava in continuazione”. Secondo la Procura, a uccidere Roberta Siragusa sarebbe stato il fidanzato 19enne, Pietro Morreale. Sebbene la mattina del 24 gennaio sia stato lui a condurre gli inquirenti sul luogo del ritrovamento del corpo, non ha mai confessato il delitto. Ha detto che al culmine di una lite Roberta si sarebbe data fuoco usando la benzina che lui aveva in auto all’interno di una tanica. Circostanza per gli inquirenti affatto casuale. La versione di Pietro non ha certo convinto la magistratura inquirente, che infatti ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere. Potrebbe interessarti anche —> Roberta Siragusa arsa viva? Il fidanzato presunto killer tenta di appiccare un incendio in carcere

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Roberta Siragusa atroce morte: conferme dall’autopsia

La giovane vittima – è emerso dall’autopsia – non sarebbe stata strangolata ma stordita. La possibile asfissia provocata dal fumo e dalle fiamme del fuoco, porterebbe ad avvalorare la pista secondo cui prima Roberta sarebbe stata colpita, poi data alle fiamme mentre era ancora viva. Il dettaglio inquietante starebbe prendendo sempre più piede con il passare delle ore. Secondo i periti della Procura, quindi, la morte per asfissia causata dal fumo e dalle fiamme sarebbe al momento l’ipotesi più plausibile. La povera Roberta sarebbe stata arsa viva.

 

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