Dalla Basilicata a Torino. Lo showman Rocco Papaleo ha lasciato la sua città d’origine Maratea per trasferirsi in Piemonte nel 2017. E chissà che il ‘viaggio’ compiuto dall’attore classe 1958 non venga replicato dalla palma della Capitale Europea della Cultura, che quest’anno è toccata a Matera. Non sono pochi i torinesi e (i trapiantati sotto la Mole tipo Papaleo) a sognare che la prossima candidatura interessi il capoluogo noto per la sua raffinatezza architettonica. «Per me la città avrebbe tutte le carte in regola. Dipende anche da cosa si vuol premiare. Credo che la scelta di Matera sia stata anche un incentivo, la città individuata come un simbolo della rinascita del sud. Torino è già una capitale della cultura», ha spiegato l’attore, impegnato in questi giorni con lo spettacolo «Coast To Coast», a Il Corriere della sera.
Rocco Papaleo: «Torino mi ha conquistato. Se arrivi da Roma, ti sembra il paradiso terrestre»
«Il mio lavoro è molto romacentrico e in questo periodo mi tiene lontano dalla città. Comunque mi piace l’idea della Capitale europea della cultura. Sarei contentissimo fosse assegnata a Torino. Anche perché magari questa volta verrei pure coinvolto, visto che a Matera non mi hanno considerato nemmeno di striscio», ha riferito Rocco Papaleo. Il 61enne ha raccontato nel corso della chiacchierata come è nato l’amore per Torino: «La scintilla è scoccata quando ho girato “È nata una star” con Luciana Littizzetto. Le riprese sono durate due mesi e ho pensato: cavolo, ma io voglio vivere qui. Alla fine l’ho fatto per davvero. È una città molto elegante, bella ma anche civile e ordinata. Le regole vengono rispettate più che altrove. Se arrivi da Roma, ti sembra il paradiso terrestre». L’attore ha svelato nell’intervista quale è il suo scorcio preferito: «Amo svisceratamente Piazza Vittorio. Di sera, quando è illuminata, è incredibile».
«I torinesi sono persino gentili quando ti chiedono un selfie. Non esagerano mai…»
Il luogo culturale del cuore? «Il Circolo dei Lettori, di cui mi piace molto l’idea. Ma è proprio l’offerta culturale in generale a essere enorme. Torino si lamenta sempre di essere depredata da Milano, ma non ha nulla da invidiarle. Con cittadini molto colti, che vanno oltre al mainstream. E questo vale per tutta la regione. Qualche giorno fa a Ceva, sono rimasto colpito quando l’albergatore mi ha detto di aver visto “Basilicata Coast To Coast”. In carriera ho fatto molte cose più famose, ma rimane il film a cui sono più legato!», ha detto Rocco Papaleo, che ha aggiunto: «I torinesi sono persino gentili quando ti chiedono un selfie. Non esagerano mai. So che si dice “torinese, falso e cortese”. E chi se ne frega: per me puoi anche essere falso, sono fatti tuoi, l’importante è che tu sia cortese».
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