Intorno alle 17 di ieri, 10 luglio 2020, un elicottero privato è precipitato nelle fiume Tevere a Roma. A dare l’allarme è stato un uomo che stava facendo bird watching con i propri figli. «A un certo punto ho visto un piccolo elicottero che toccava i fili dell’alta tensione con le pale ed è caduto nel fiume, inabissandosi dopo poco». Le ricerche sono iniziate nel giro di poco tempo. Il velivolo è stato localizzato sul fondale del Tevere dai carabinieri e dai vigili del fuoco con ecoscandaglio. Non si hanno ancora notizie dell’equipaggio, essendo un piccolo elicottero si cercano due persone.
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Roma, elicottero precipita nel Tevere
Non c’è stata ancora nessuna denuncia di scomparsa da ieri, ma si sospetta che a bordo potesse esserci un 78enne molto conosciuto della zona. L’anziano – un ricco possidente che vive a Torrita Tiberina – era solito girare con il suo ultraleggero e spesso portava amici con sé. Quando si alzava in volo era abituato o partire da Roma o dal giardino della sua casa, come avrebbe fatto ieri. Senza neppure chiedere l’autorizzazione né all’Enav né al parco dell’Oasi di Farfa, come pure prevede la legge soprattutto quando si sorvola una zona protetta. Non si hanno certezze che sia lui, ma al momento sembra l’unica pista percorribile.
A quanto hanno ricostruito i carabinieri della compagnia di Monterotondo l’ultraleggero volava ad altezza troppo bassa tanto da urtare con le pale la linea teleferica che alimenta i treni che passano nella zona, ha planato per una cinquantina di metri sul corso d’acqua prima di affondare in un punto che è profondo tra i 13 e i 15 metri. Da dove non è stato ancora possibile riportarlo a galla. Il mezzo è caduto nel Tevere in una zona denominata ‘Tevere Farfa’, nei pressi del ristorante ‘Piccolo Paradiso’. Non è una zona facile da raggiungere se non con fuoristrada o a piedi. Lì di fianco ci sono delle casette per il bird watching.
Le ricerche di soccorso
Nelle ricerche impiegati anche i guardia parco della Riserva, che conoscono a perfezione la zona e che possono fornire indicazioni sulle caratteristiche dei luoghi, specialmente in relazione all’altezza delle acque, con lo scopo di restringere il campo delle ricerche. “Abbiamo messo a disposizione delle squadre dei sommozzatori i nostri battelli normalmente adibiti al servizio di navigazione collettiva – spiega il presidente della Riserva, Dario Esposito – che insieme al gommone dei vigili del fuoco stanno perlustrando le zone”. leggi anche l’articolo —> Massimo Galli, Coronavirus focolai sotto la cenere: «C’è il pericolo dei superdiffusori»