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Russia-Ucraina, il battaglione Azov: “Sostanza velenosa contro soldati e civili”, le ultime notizie

12/04/2022 08:19 - Aggiornamento 12/04/2022 08:20

La guerra tra Russia e Ucraina entra nel suo quarantottesimo giorno. Zelensky ha dichiarato che “i militari russi hanno lasciato mine ovunque”. Il battaglione Azov accusa Mosca di aver consentito l’uso di “una sostanza velenosa a Mariupol”. Intanto l’esercito di Zelensky annuncia che si sta preparando per la “battaglia finale” nella città sotto assedio.

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Russia-Ucraina, il battaglione Azov: “Sostanza velenosa contro soldati e civili”

«Le truppe russe hanno lasciato mine ovunque. Nelle case, nelle strade, nelle auto, nelle porte. Hanno fatto di tutto per rendere il più pericoloso possibile il ritorno in queste aree. Hanno fatto di tutto per uccidere o mutilare il maggior numero possibile della nostra gente quando sono stati costretti a ritirarsi dalla nostra terra». Così il presidente dell’Ucraina Zelensky, in un video messaggio, parlando di «centinaia di migliaia di oggetti pericolosi, mine e proiettili inesplosi» trovati nelle regioni del nord del Paese. Il leader di Kiev ha espresso preoccupazione per l’impiego da parte dei russi di eventuali armi chimiche con cui si aprirebbe una nuova fase del terrore. «Voglio ricordare ai leader mondiali che si è già discusso del possibile uso di armi chimiche da parte dell’esercito russo. E già in quel momento significava che era necessario reagire all’aggressione russa in modo molto più duro e rapido», ha rimarcato Zelensky.

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I toni del conflitto sempre più aspri: le parole di Lavrov

«Gli occupanti russi hanno usato una sostanza velenosa di origine sconosciuta contro militari e civili ucraini a Mariupol», è la denuncia che arriva dal battaglione nazionalista Azov su Telegram, ripreso dal Kyiv Independent e altri media ucraini. «La sostanza è stata diffusa da un drone e le sue vittime riportano disturbi respiratori”, la precisazione. L’intelligence britannica aveva messo in allarme su un “possibile uso futuro di armi al fosforo a Mariupol da parte dell’esercito russo». I toni del conflitto sono sempre più aspri e lo prova il botta e risposta tra il capo della politica estera dell’Ue, Josep Borrell e il ministro degli Affari Esteri Sergei Lavrov: «Quando il capo della diplomazia di un Paese o un’organizzazione dice che uno specifico conflitto può essere risolto solo con mezzi militari, significa che o ha accumulato qualcosa di personale o ha sbagliato a parlare o ha parlato d’impulso», le parole del braccio destro di Putin. «Così cambiano le regole del gioco», ha evidenziato Lavrov. Leggi anche l’articolo —> Quando finirà la guerra tra Russia e Ucraina? Cosa dicono i soldati di Putin fatti prigionieri

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