Salvini Green Pass – la Lega in Aula ha ritirato gli emendamenti, ma ha votato quelli di FdI. Per il Pd è inaccettabile: «Grave atteggiamento, inaffidabile per governo», il commento a caldo del leader dei Dem Letta, che ha sottolineato: «Sul Green pass chiediamo chiarezza, non si può stare nella maggioranza e votare con l’opposizione. (…) Ne va di mezzo la salute di tutti». Per il segretario del Carroccio però non si tratta di una giravolta: «Noi garantiamo un equilibrio tra il diritto alla salute e quello al lavoro. Se avessimo dato retta a Speranza e a quelli come lui, oggi saremmo ancora tutti chiusi in casa. A fare la fame», ha detto Salvini in un’intervista al «Corriere della Sera».
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Green Pass, la Lega vota emendamenti di FdI. Salvini: «Draghi sapeva, le cose stanno così…»
Sentito al telefono da Marco Cremonesi del «Corriere della Sera», Matteo Salvini ha negato il “colpo di scena”, tantomeno l’equivocità che gli attribuiscono i Dem: «Ma quale ambiguità? I vaccini sono entrati in 40 milioni di case, e va benissimo. Il Green Pass anche va benissimo negli stadi, nei teatri e nelle manifestazioni pubbliche. Ma noi possiamo ancora avere la libertà di chiedere i tamponi gratuiti?», ha replicato duro il leader della Lega. Poi ha rimarcato: «Guardi un po’, venti minuti fa mi hanno comunicato che sono saltati fuori la bellezza di 50 milioni di euro destinati ai tamponi gratuiti. Il dubbio è che se io non alzassi un po’ la voce, i 50 milioni poi non salterebbero fuori». Il dietrofront di Salvini non avrebbe turbato il premier Draghi, che, a detta del segretario del Carroccio, era informato delle intenzioni della Lega. L’impressione, a leggere l’intervista uscita stamani sul «Corriere», è che Salvini si sia affrettato in parte a ridimensionare l’episodio: «Strano? Macché… Alla fine noi votiamo tre o quattro emendamenti. E abbiamo ritirato i nostri perché in caso contrario avrebbero messo la fiducia e non ci sarebbe stata una discussione che io invece credo importante».
«Il Pd è ormai il partito dell’ipocrisia»
Le accuse gli scivolano addosso: «Il Pd è ormai il partito dell’ipocrisia. È da un anno che tengono in ostaggio il Parlamento con l’omofobia. E l’autore del provvedimento, Alessandro Zan, sul suo libro scrive come un guardone che ha visto un leghista baciare un altro uomo. Magari in Parlamento ci sono 20 leghisti gay, mai io non glielo chiedo prima di candidarli. E guardi a Siena…», ha detto Matteo Salvini, che è tornato poi sul caso del papà di Quota 100 costretto a farsi da parte: «Per senso estremo di responsabilità noi abbiamo chiesto a un nostro uomo validissimo, Claudio Durigon, di dimettersi per una frase. Una frase infelice, senza dubbio, ma una frase… Quando a Siena sono spariti miliardi per una gestione che è stata da sempre dello stesso colore, il segretario Letta si candida. (…) Io lavoro per aiutare famiglie e imprese, lui è quello della patrimoniale e della tassa di successione». Leggi anche l’articolo —> Terza dose, cosa dice il generale Figliuolo: calendario e vaccini a disposizione