«Non ci sono riaperture». Così il segretario del Carroccio Matteo Salvini al giornalista di “Dritto e Rovescio”, che chiedeva le ragioni dell’astensione della Lega al decreto legge del governo, che ha scelto di preservare il coprifuoco dalle 22. «Non ascoltare le riaperture in completa sicurezza significa non fidarsi degli italiani in un Paese turistico quale è il nostro», ha asserito l’ex ministro dell’Interno, consapevole dello strappo in seno all’esecutivo. Salvini lascia il governo Draghi?
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Salvini lascia il governo Draghi? Il retroscena di Sallusti che spiazza la Gruber ad “Otto e mezzo”
Nell’intervista concessa a Paolo Del Debbio, alla domanda “Rimarrà nel governo?”, Salvini ha replicato: «Certo». E ancora: «La nostra fiducia è a Draghi. Conto che il prossimo decreto a maggio terrà conto di tutto questo, che Draghi ne prenderà atto». Il leghista non avrebbe nulla contro Draghi; la sua sarebbe una battaglia contro la linea del rigore, vale a dire a quell’ala sempre più spostata a sinistra e “chiusurista”, che, secondo lui, non farebbe il bene del paese.
«La Lega si è astenuta perché non ci sono riaperture. Confermare il coprifuoco fino alle 22 addirittura fino a luglio; confermare la chiusura di bar, ristoranti, piscine, palestre; non ascoltare la richiesta di riapertura in totale sicurezza che arriva da tutti i sindaci di tutti i colori, da tutti i governatori di tutti i colori, dai sindacati, dagli imprenditori, dai commercianti, dagli artigiani, in una situazione sanitaria fortunatamente in miglioramento, significa non fidarsi degli italiani», ha spiegato il senatore milanese. Lo stesso ha poi aggiunto seccato: «Ditemi voi se un Paese turistico come l’Italia, che deve al turismo il 13% della sua ricchezza nazionale, come può attrarre stranieri, ma gli stessi italiani, con tutti a casa, bar chiusi, ristoranti chiusi, parchi chiusi: non è pensabile!».
«Draghi dovrebbe mettersi l’anima in pace? Fino a quando può durare questo gioco del leghista?»
In realtà già Alessandro Sallusti, direttore de “Il Giornale”, ospite di Lilli Gruber a “Otto e Mezzo” per parlare della mini-crisi politica aperta dal nuovo decreto legge sul Covid, aveva escluso l’uscita di Salvini dal governo Draghi. Sul «coprifuoco alle 22» il premier ha tenuto il punto, mostrandosi anche seccato per l’astensione di Salvini e dei suoi. «Il segretario della Lega può essere contemporaneamente di lotta e di governo? E Draghi dovrebbe mettersi l’anima in pace? Fino a quando può durare questo gioco di Salvini?»: sono state queste le domande che la giornalista ha rivolto a Sallusti, che ha replicato in maniera chiara.
«Penso che sia tutta propaganda. Io tendo ad escludere che Salvini voglia portare questa situazione all’estremo, fino ad arrivare a lasciare il governo presieduto da Draghi. Anche perché tra poche settimane potrebbe anche farlo, ma non servirebbe a nulla», ha detto il direttore de “Il Giornale”. Difatti si entrerà «nel semestre bianco e quindi non si potrà andare a votare a prescindere», come spiega anche “Libero”. Infine l’opinione personale del direttore Sallusti: «A me non piace quando un partito di governo si dimostra inaffidabile. La sinistra voleva tenere chiuso, la destra voleva riaprire tutto, Draghi ha trovato un punto di sintesi». Leggi anche l’articolo —> Renzi e l’incontro con Draghi: «Quanto sono contento…», staffilata all’ex premier Conte